«Riequilibri», gli artisti ricordano il funambolo Petit

È la filosofia di Milli Gandini, la gallerista dello Spazio Anfossi, viale Monte Nero 76, «curare mostre collettive ispirate a una storia vera, che abbia sempre almeno una doppia chiave di lettura»: è il concetto che, infatti, sta dietro alla mostra «Riequilibri», fino al 16 aprile. Lo spunto è fornito dalla storia reale di Philippe Petit, il «giocoliere cospiratore, fuorilegge, ineguagliabile funambolo» che sa lasciare tutti col fiato sospeso quando cammina su un filo teso tra le torri di Notre Dame a Parigi, o le Torri Gemelle a New York. Una trentina di artisti, alcuni parte della collezione di Milli Gandini, altri che espongono da tempo con lei, altri ancora nuovi, interpretano in modo ciascuno diverso il tema dell’equilibrio, con l’uso di varie tecniche e modi d’espressione: come i due giovanissimi, PierrEmilio G. e Francesco Tognola, di 17 e 22 anni, che, pur non conoscendosi assolutamente, hanno inserito nel proprio quadro un ideogramma orientale, o Cesare Martinotti, che si è ucciso giovanissimo e, attraverso il suo quadro che raffigura un “doppio“ Pinocchio, uno sul filo di una fune ed uno che, invece, sembra precipitare, lascia già presagire la sua scelta. Fino al castello di carte di Loredana Galante, che raffigurano i suoi parenti, alcuni morti e altri ancora vivi, o i lavori di artisti già conosciuti come Joseph Beuys, Gigi Rigamonti e Oppenheim.

Un insieme di opere di diverso genere e provenienza, che, però, insieme, approfondiscono in modo interessante il sottile tema dell’equilibrio.
(Info. Spazio Anfossi, lunedì-venerdì ore 15-19 e su appuntamento. Tel. 02-59900711, http://spazioanfossi.blogspot.com).

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