La rievocazione storica della Coppa Milano-Sanremo è ormai un classico dell'automobilismo sportivo. L'edizione di quest'anno - la settima - , che si è corsa a cavallo dello scorso finesettimana, da venerdì 13 a domenica 15 marzo, si è espressa in una gara di regolarità classica anzichè turistica. Dunque, con una caratteristica senza dubbio più divertente, soprattutto per i partecipanti: vale a dire prove un po' più «tirate» rispetto al passato.
La giornata di venerdì ha visto il consueto prologo all'autodromo internazionale di Monza, per proseguire nel pomeriggio con la tradizionale sfilata in piazza Duomo a Milano. E qui, grazie anche alla benevolenza di Giove Pluvio, c'è stato un vero e proprio tributo di folla, che si è riversata nella grande piazza per ammirare i gioielli a quattroruote, vere e proprie sculture viaggianti, indipendentemente dall'età o dal valore di mercato.
Molti degli appassionati, così come dei curiosi, hanno avuto l'occasione - ormai rara, almeno nelle quotidiane condizioni di traffico - di rivedere modelli cari, appartenenti al loro passato; magari vetture che sono state proprietà dei genitori, o di amici e parenti, che rappresentano comunque un legame affettivo diretto e sincero. L'intensa e massiccia partecipazione della cosiddetta «gente comune» a un evento di questo genere - una festa di popolo, perchè no - non si potrebbe d'altronde spiegare altrimenti.
Ma veniamo alla gara, che ha preso via e corpo allo scoccare preciso delle 8 di sabato mattina 14 marzo. In particolare, l'onore dell'«apripista» è toccato a una Fiat 508 , prima auto a partire da piazza Duomo alla volta di Sanremo, sulla Riviera ligure di ponente. Ma il cronometro ufficiale ha segnato l'inizio di un percorso che si è avviato tra le strade del centro cittadino in direzione di Genova, attraversando il Pavese, le risaie della Lomellina e i contrafforti dell' Appennino ligure. Un tracciato sicuramente accattivante, anche e soprattutto per le differenze morfologiche oltrechè paesaggistiche. Poi giù giù, lungo l'Aurelia, alla volta della meta rivierasca.
La piazza del Duomo, nel lato che dà su Palazzo Reale, si è trasformata per una mattina in un museo viaggiante. I passanti incuriositi e gli appassionati hanno passeggiato tra le macchine del mito automobilistico: dalla Hispano Suiza H6B del 1924 alla Bentley Le Mans Tourer, dalla Lancia Aurelia B20 GT del 1953 alla Mercedes-Benz 300 SL Coupè Ali di Gabbiano, dalla Ferrari
Daytona Plexi alla Porsche Speedster 1500.
Delle 132 auto iscritte, in 107 si sono presentate al nastro di partenza. Al volante, per i 400 chilometri della kermesse, piloti e «gentlemen drivers» provenienti da mezza Europa che sfoggiavano tute da competizione, ma anche caschetto in cuoio e occhialoni più consoni ai mezzi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.