Rifiuti, l'Ue mette in mora l'Italia De Magistris si concentra sulle bici

La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la questione dei rifiuti in Campania. Il commissario all’Ambiente Janez Potocnik ha inviato all’Italia una lettera di notifica formale. Mentre succede tutto questo, il sindaco di Napoli pensa alle piste ciclabili

Rifiuti, l'Ue mette in mora l'Italia 
De Magistris si concentra sulle bici

Bruxelles - Come aveva già minacciato di fare, alla fine la Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la questione dei riufiti in Campania. Il commissario all’Ambiente Janez Potocnik ha deciso di inviare all’Italia una lettera di notifica formale, ricordandole l’obbligo di rispettare una sentenza della Corte Ue di Giustizia del 2010. Se l’Italia non si adeguerà, la Commissione di Bruxelles potrebbe portare il caso di nuovo davanti alla Corte e chiedere che venga comminata una multa. Secondo Bruxelles "la crisi dei rifiuti a Napoli e nelle aree circostanti costituiscono una preoccupazione particolare, in quanto hanno già messo a rischio la salute umana e l’ambiente" da diversi anni. Nel 2008 era già arrivato un primo richiamo dall’Ue che aveva dettato un cronoprogramma per scongiurare la lettera di messa in mora che è il passo immediatamente precedente al deferimento alla Corte di giustizia e infine alla multa.

Trovare soluzioni efficaci Inoltre, continua la Commissione, "nonostante alcuni miglioramenti dalla sentenza della Corte Ue del 2010, la regione Campania manca ancora di una rete di installazioni per la gestione dei rifiuti" ed "esistono problemi ricorrenti con la raccolta e lo smaltimenti dei rifiuti a Napoli e in diversi altri Comuni della Campania". La Commissione europea preme sull’Italia affinché trovi soluzioni efficaci a breve e lungo termine per la gestione dei rifiuti in Campania, regione che su questo fronte è stata al centro di ripetute crisi. Le emergenze rifiuti verificatesi a Napoli e nelle zone circostanti destano non poche preoccupazioni in quanto ormai da vari anni stanno mettendo in pericolo la salute umana e l’ambiente.

La tempistica è troppo vaga A Napoli e in molti altri comuni campani sussistono problemi ricorrenti con la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Alla produzione giornaliera vanno ad aggiungersi i circa 6 milioni di tonnellate di vecchie balle di rifiuti ancora depositate in discariche temporanee in attesa di un definitivo smaltimento o recupero. Tra gennaio e giugno 2011 le autorità italiane hanno presentato varie bozze di piani di gestione dei rifiuti, che dovevano delineare il quadro entro cui costruire gli impianti necessari per conformarsi alla sentenza. Dalla valutazione di tali piani risulta che una grande maggioranza delle istallazioni previste sono lungi dall’essere realizzate e che la tempistica indicata dalle autorità italiane è spesso troppo vaga.

La condanna precedente La Commissione si preoccupa nel constatare che apparentemente sono state prese ben poche misure, ivi comprese le spedizioni, per garantire una regolare gestione dei rifiuti in Campania fino a quando entreranno in funzione tutti gli impianti previsti. Nel 2007 nella regione Campania (Italia del Sud) si è assistito ad una grave crisi senza precedenti in materia di rifiuti, dalla quale è emersa una realtà sistemica: la mancata applicazione del piano di gestione regionale dei rifiuti. Questa situazione ha messo seriamente a repentaglio l’ambiente e la salute dei cittadini napoletani e del territorio circostante e ha reso ancor più urgenti le indagini della Commissione sulla scorretta applicazione della direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti. Nel 2010 la Corte di giustizia ha condannato l’Italia per non avere istituito nella regione Campania un adeguato sistema integrato per la gestione dei rifiuti Con gli attuali 3 miliardi di tonnellate all’anno, la quantità di rifiuti prodotti nell’UE è in costante aumento.

La direttiva quadro sui rifiuti mira a scindere la crescita economica dalla produzione dei rifiuti e fissa un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all’interno dell’UE, allo scopo di proteggere l’ambiente e la salute umana cercando di prevenire gli effetti nocivi derivanti dalla generazione e dalla gestione dei rifiuti.

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