Rifiuti: ronde notturne a Colfelice

I rifiuti dalla Campania potrebbero arrivare in qualsiasi momento, nonostante le smentite, e così in Ciociaria la gente ha organizzato le ronde notturne per scongiurare un’eventualità del genere. Sono già due notti che gli abitanti di San Cataldo, popolosa frazione a due passi dallo stabilimento di smaltimento dei rifiuti di Colfelice, girano tutta la notte per bloccare l’eventuale arrivo di camion da Napoli. «Quando l’impianto di Colfelice chiude, in genere verso le 18 - spiega Rocco Renzi, giovane leader del comitato spontaneo di San Cataldo - allora ci muoviamo con 3-4 vetture, due persone a bordo per ognuna, e “pattugliamo” le strade d’accesso. Giriamo continuamente, fino alle sei del mattino, quando alcuni di noi, senza neanche passare da casa, vanno direttamente al lavoro». In due notti non è accaduto nulla, ma se davvero dovessero arrivare i camion da Napoli, come si difenderebbero quelli delle ronde ciociare? «Ci siamo organizzati a puntino: con un passaparola immediato, da tutte le case della zona in men che non si dica uscirebbero centinaia di persone, pronte a mettersi in mezzo alla strada e a impedire il passaggio dei camion con i rifiuti indesiderati. Questo impianto già non basta per i nostri rifiuti, figuriamoci per quelli degli altri, con tutte le conseguenze ambientali facilmente immaginabili. Quando noi abbiamo vissuto l’emergenza rifiuti, con gli impianti chiusi, nessuno ci ha aiutati e avevamo l’immondizia dentro casa. Noi difendiamo solo i nostri diritti, compreso quello di respirare liberamente e di non vedersi inquinare i campi». Quest’angolo del Lazio meridionale è ancora un’oasi ambientale e paesaggistica, richiamata dal nome stesso del paese, Colfelice, detta anche la Sanremo della Ciociaria per le sue coltivazioni. L’impianto di smaltimento dei rifiuti si trova proprio a ridosso del fiume Liri, utilizzato per irrigare i campi e nel corso del sit-in di protesta di ieri mattina sono state esposte delle foto dall’alto per mostrare come le colture agricole, ma anche quelle dei fiori e del tabacco, sono costantemente a rischio. Quella di ieri è stata una protesta bipartisan: accanto a diversi sindaci della zona, anche il senatore di An Oreste Tofani e il consigliere provinciale del Pd Patrizia Danella. Lo stesso Tofani, assieme al sindaco di San Giovanni Incarico Antonio Salvati, ha preannunciato un esposto alla Procura della Repubblica di Cassino per far sì che l’impianto di Colfelice venga adeguato alle normative europee. La struttura, infatti, è del tutto sottostimata anche per i rifiuti della Ciociaria (secondo Salvati si prefigura pure l’ipotesi di reato di truffa, visto che l’impianto smaltisce solo una piccola parte dei rifiuti che arrivano dai Comuni vicini) e davvero non sembra in grado di accogliere quelli della vicina Campania.

Sul fronte politico, la situazione resta incerta: giovedì scorso il presidente della Regione Marrazzo e quello della Provincia di Frosinone Scalia (centrosinistra) si erano dichiarati disponibili ad aprire ai rifiuti campani sia l’impianto di Colfelice che il termovalorizzatore di San Vittore, anche se poi il presidente ciociaro, davanti alle vibrate proteste di sindaci e opinione pubblica, ha fatto precipitosamente marcia indietro.

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