Caro Massimiliano, davvero grazie - e glielo esprimo con grande commozione - per aver regalato a noi lettori quello spaccato di vita scolastica scritto da Tiziana Notarnicola, che non conosco, ma ho molto apprezzato.
Un grazie infinito e dal cuore anche a Tiziana che nel tempo della lettura del suo articolo penso abbia avuto la forza di far rivivere, a me così come certamente a molti altri lettori, l'immagine della nostra maestra, che è veramente «come una poesia imparata a memoria... non si dimentica mai!»
Così io ho un dolce e forte ricordo della mia maestra della scuola elementare, a Milano, una suora Orsolina (delle Orsoline di Verona, fondate del Beato Zefirino Agostini secondo i principi di S. Angela Merici), Suor M. Benilde: una donna forte, energica, con grande idee innovative per i tempi di allora (parlo degli anni '70) ma ben ferma nei suoi principe di fede. Lo dico sempre, devo a lei la mia correttezza linguistica così come il saper «far di conto», l'avere uno spirito critico in un pensiero vivace, il senso civico ed il rispetto verso gli altri....!
Ho mantenuto con lei anche negli anni a seguire un rapporto di grande amicizia e di profondo rispetto: era diventata una di famiglia, stimata e apprezzata anche dai miei genitori con i quali era riuscita ad instaurare un grande rapporto di dialogo e rispetto anche su questioni magari ideologicamente divergenti, e la cosa bella è stata che anche le mie figlie, nel corso degli anni, le hanno voluto bene. Quando quasi sette anni fa, una forma di Alzheimer crudele l'ha strappata alla vita, quel 9 giugno, è come se una parte di me fosse mancata con lei. È stato un dolore sincero e profondo, quel dolore che si prova per gli affetti più cari quando oltrepassano la vita.
Ma i ricordi, per fortuna, ci permettono di superare anche quella soglia di dolore: per me, la gioia di aver avuto Suor M. Benilde come insegnante e, ancor più, come maestra di vita, mi ha permesso di superare il rammarico di averla perduta!
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