Riforma della giustizia, la Cdl dice no: "Il testo della maggioranza è inaccettabile"

Secondo il capogruppo della Lega al Senato quello che la commissione Giustizia sta discutendo è un testo di riforma dell’ordinamento "molto lontano dalle nostre idee, tant’è vero che l’unico accettabile per noi è l’articolo 1"

Riforma della giustizia, la Cdl dice no: "Il testo della maggioranza è inaccettabile"

Roma - La maggioranza presenta in commissione Giustizia del Senato il nuovo testo della riforma dell'ordinamento giudiziario ma dalla Cdl arriva subito un secco "no". Con i tempi sempre più stretti per evitare che il 31 luglio - se non passerà il ddl Mastella - entreranno in vigore le norme più contestate della legge Castelli varata dal governo Berlusconi, la commissione si appresta ad esaminare la prossima settimana i quattro maxi emendamenti depositati oggi dal relatore Giuseppe Di Lello.
"Non c'è accordo" Ma Lega e Forza Italia dicono a chiare lettere che "non c'é alcun accordo" e annunciano emendamenti a raffica. Ugualmente critica, ma più cauta la posizione di An. Si profilano, quindi, giorni di fuoco con la prospettiva sempre più concreta del ricorso al voto di fiducia. "E' un testo da cui siamo troppo lontani - afferma il presidente dei senatori del Carroccio ed ex Guardasigilli, Roberto Castelli - Noi leghisti siamo assolutamente contrari all'articolo 2, sulle progressioni delle carriere e la separazione delle funzioni. E' totalmente inaccettabile, è un passo indietro clamoroso, in cui il Csm mette la sua egida ferrigna su ogni singolo magistrato vanificando completamente il principio dell'autonomia e dell' indipendenza del magistrato". La Lega considera accettabile solo l'articolo che riguarda l'accesso in magistratura.
"Posizioni lontane" Roberto Centaro (Fi) rincara la dose delle critiche: "Non è stato ancora raggiunto alcun accordo. La posizione di Forza Italia è di opposizione su questioni che ci vedono ancora molto lontani. Presenteremo emendamenti al testo del relatore". Centaro osserva che il nuovo testo "accentua lievemente la distinzione delle funzioni e parametri più obiettivi per la progressione in carriera", ma ribadisce che "permane un condizionamento forte derivante da posizioni del Csm e dell'Anm che hanno molto limitato i componenti della maggioranza".
"An non farà ostruzionismo", assicura Giuseppe Valentino. "E' una materia troppo importante - spiega - sono temi sensibili che riguardano le garanzie dei cittadini. Abbiamo apprezzato l'atteggiamento del relatore e di tutta la commissione. Si è cercato un punto di incontro esamineremo con grande attenzione i quattro maxiemendamenti per vedere se c'é la possibilità di far prevalere la concertazione". Fino alle 18 di lunedì ci sarà tempo per presentare gli emendamenti.
Parola alla Commissione "Martedì - dice il presidente della commissione, Cesare Salvi (Sd) - cominceremo l'esame con l'obiettivo di concluderlo nella settimana in modo che, come previsto, possa andare in aula martedì 3 luglio. Faremo di tutto per approvare il testo".

Massimo Brutti (Ulivo) si mostra ottimista: "Siamo all'inizio ma ce la faremo. Si faranno più sedute ma riusciremo a chiudere. Lo scoglio maggiore resta la separazione delle funzioni mentre per la progressione delle carriere l' accordo si troverà ".

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