Rifugi, ristoranti e baite all’insegna della tradizione

Erbe selvatiche, selvaggina locale, formaggi delle malghe e salumi, polenta, funghi e un buon bicchiere di vino: le serate d'inverno si vestono di gusto, atmosfera e allegria nei rifugi e nelle baite trentini. Raggiungibili con comode funivie, con gli sci o le ciaspole, sono circa una cinquantina i rifugi disseminati in veri angoli di paradiso. Magiche serate in Val di Fassa alla Baita Ciampedié (in Val San Nicolò), al Rifugio Fuchiade nella zona di Passo San Pellegrino a Moena. A Passo Sella è possibile degustare una cena tipica al Rifugio Salei, con trasporto in motoslitta, e al Rifugio Maria, a 2950 metri sulla vetta del Sass Pordoi. Scendendo nel Primiero, a Tonadico, in Val Canali, location del film «Lezione 21» di Alessandro Baricco, si trova il Rifugio Dismoni, di fronte al panorama delle Pale di San Martino. In Val di Fiemme cene in quota sono servite alla Baita Monzoni e al Rifugio Salei, a Canazei. In Val di Sole sono aperti per cene tipiche il Rifugio Orso Bruno e la Capanna Presena a Vermiglio. In Val Rendena, a Madonna di Campiglio, è accessibile con i gatti delle nevi, le motoslitte o gli sci il Rifugio Boch. A Folgaria il Rifugio Stella d'Italia è raggiungibile anche con la seggiovia che parte da località Francolini. Oltre ai rifugi, anche le baite a ridosso delle piste da sci e i ristoranti in quota propongono menu a base di prodotti tipici alpini. È il caso della rinomata Malga Panna, a Moena, che un tempo era utilizzata per la produzione della panna fresca, poi trasformata in un ristorante molto rinomato. Sempre in Val di Fassa, accanto alle piste da sci sul Ciampediè, al centro del Massiccio del Catinaccio, si trova Baita Checco, e in Val Rendena la Locanda Mezzosoldo (Spiazzo) e il Maso Doss (Sant'Antonio). Per informazioni: www.trentinorifugi.

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