nostro inviato a Venezia
LItalia aumenta la propria capacità di produzione di gas, diminuendo i rischi di dipendenza dai tradizionali fornitori, Russia, Algeria, Libia e Paesi del Nord Europa. Viene infatti inaugurato oggi, a 15 chilometri al largo della costa adriatica di Rovigo, un rigassificatore capace di produrre 8 miliardi di metri cubi di gas, proveniente allo stato liquido dal Qatar: a 11 anni dal progetto iniziale, limpianto - un blocco di cemento armato ampio quanto due campi di calcio e alto quanto un palazzo di dieci piani - andrà a regime entro lanno, contribuendo al 10% del fabbisogno nazionale. Levento è stato celebrato ieri sera a Venezia, al Teatro La Fenice, con un incontro ufficiale tra lemiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa Al-Thani e il premier Silvio Berlusconi. Limpianto, che ha comportato un investimento complessivo di 2 miliardi di euro, appartiene alla Adriatic Lng, società che fa capo a Edison (10%), a Qatar terminal ltd (45%) e a Exxon Mobil italiana gas (45%). Il ruolo di Edison è tuttavia preminente poiché la società italiana acquisterà, in base ai contratti, l80% del gas prodotto, pari a 6,4 miliardi di metri cubi, che sarà immesso, attraverso un metanodotto sottomarino, nella rete nazionale. Si tratta del secondo rigassificatore in Italia dopo quello di Eni a Panigaglia del 1971, e del primo rigassificatore al mondo off shore con queste caratteristiche.
Il gas sarà prodotto nel campo «North Field», nel Qatar, il più grosso giacimento al mondo, con più di 25mila miliardi di metri cubi, e arriverà nellAdriatico in nave, trasportato allo stato liquido, dopo aver subito un raffreddamento a 162 gradi sotto zero, operazione che ne riduce il volume di 600 volte. Al terminale posto largo di Rovigo (la località, per la precisione, è Porto Viro), già da agosto arrivano le navi dal Qatar, che a breve saranno due alla settimana con lentrata a regime dellimpianto.
Da questo nuovo rigassificatore giungerà un contributo per la copertura del deficit di produzione di gas in Italia, in un mercato in cui la domanda si prevede, da qui al 2013, in crescita a un tasso annuo del 2 per cento.
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