Rilasciato il marito e padre, s’indaga fra i parenti

Rilasciato il marito e padre, s’indaga fra i parenti

Duemila euro in contanti e alcuni gioielli sono stati ritrovati dai carabinieri all’interno di un cassetto dell’abitazione di via Balbi Piovera di Sampierdarena dove l’altro ieri pomeriggio sono stati uccisi Monica e Kleyner Ramirez, madre e figlio di 37 e 13 anni. Il ritrovamento del denaro farebbe tramontare, secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, l’ipotesi di un tentativo di rapina finito male. I carabinieri stanno comunque seguendo tutte le piste e non escludono neppure che dietro al delitto ci possa essere un movente passionale. Per questo i rapporti tra Monica e suo marito Marco Pepe Ramirez sono passati al setaccio e ricostruiti attraverso amici e parenti, ma anche computer e telefonini sequestrati. Ma il marito e padre delle due vittime è stato rilasciato, e si continua a indagare soprattutto nella cerchia più stretta dei parenti e degli amici.
Intanto saranno effettuate oggi, presso l’Istituto di medicina legale dell’ospedale San Martino, le autopsie. Ad effettuare gli esami sui corpi martoriati sarà il medico legale Marco Salvi che ha ricevuto l’incarico ieri dal pm Massimo Terrile, coordinatore delle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Nessun dubbio, comunque, sulle cause dei decessi: su entrambi i cadaveri sono stati trovati sette-otto ferite di arma da taglio profonde al viso, al collo e al torace. L’assassino ha adoperato un grosso coltello da cucina che ha trovato nell’abitazione e che gli inquirenti stanno esaminando.
Gli investigatori del comando provinciale genovese, subentrati nella notte ai colleghi della compagnia di Sampierdarena, dalla ricostruzione dei movimenti di Pepe Ramirez, marito di Monica e padre di Kleyner, tendono a escludere una sua responsabilità. L’uomo, al momento, è ritenuto persona informata sui fatti. Era stato lo stesso Ramirez a scoprire i due corpi senza vita, l’uno accanto all’altra, poco dopo le 18 di due giorni fa, ma l’omicidio risale certamente ad alcune ore prima e durante la giornata lo straniero non si è mai allontanato dal cantiere edile in cui lavora e avrebbe ricostruito con precisione i propri movimenti. E allora si fa strada l’ipotesi che sia stato un conoscente, forse un connazionale, ad uccidere.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, che in queste ore stanno ascoltando i parenti stretti, rimane pertanto il delitto d’impeto per motivi personali, accanto alla rapina finita male. L’appartamento era stato infatti trovato a soqquadro. All’arrivo dei militari, i corpi della madre e del figlio giacevano a terra, uno accanto all’altro, in una pozza di sangue.

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