Gli obbligazionisti della vecchia Parmalat che, dopo il crac, sono diventati azionisti della nuova Parmalat dovrebbero recuperare, grazie allOpa annunciata dalla francese Lactalis, circa il 50% di quanto avevano inizialmente investito nel gruppo allora guidato da Calisto Tanzi. Si tratta di un valore medio che, evidentemente, oscilla in base alla singola emissione obbligazionaria sottoscritta ed è inversamente proporzionale allimporto di partenza.
Ma procediamo con ordine. L'offerta pubblica di acquisto totalitaria lanciata da Parigi su Parmalat interessa il 71% circa del capitale Parmalat: l'offerta di Lactalis potrebbe rappresentare una via di uscita anche per gli ex obbligazionisti della vecchia Parmalat che nellautunno del 2005 si trasformarono in azionisti della nuova Parmalat Spa: il 6 ottobre 2005 la società (Parmalat Spa, capogruppo del nuovo Gruppo Parmalat) fu quotata alla Borsa di Milano. Ad ogni obbligazionista furono assegnate un numero di azioni della nuova Parmalat in funzione dello specifico titolo sottoscritto e allimporto investito. Più nel dettaglio secondo una elaborazione sviluppata sulla base dei 2,6 euro per azione riconosciuti dallOpa, il recupero per gli ex-obbligazionisti derivante dalla conversione da obbligazioni in azioni dovrebbe attestarsi al 50% circa per investimenti entro i 5mila euro, ovvero il 42% per impieghi entro i 10mila euro, per poi scendere a un rimborso del 35% circa per investimenti da 50mila euro e al 33% per quelli di importo pari a 100mila euro. I calcoli si riferiscono alle obbligazioni emesse dalla controllata Parmalat Finance corporate BV (19 sulle 27 totali) che interessano la stragrande maggioranza dei circa 120-130mila piccoli obbligazionisti che si stima siano stati coinvolti nel crac Parmalat.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.