Roma

Rimborsi intascati da finti intestatari

Basista un napoletano che segnalava a due complici a Roma gli assegni emessi da un’agenzia partenopea

Riusciva a intercettare e ad appropriarsi di assegni di risarcimenti assicurativi spediti tramite posta ordinaria da un’agenzia di un istituto di assicurazione con sede a Napoli e poi a Roma riscuoteva, grazie a dei complici, il denaro sostituendosi ai veri destinatari: ma un napoletano di 47 anni, G.R., insieme ai due «compari», un romano di 43 anni, A.P. e un veneziano di 60 anni, L.G., sono stati scoperti e denunciati dagli agenti del commissariato Viminale. Dovranno ora rispondere di concorso in truffa, ricettazione, falso e sostituzione di persona.
I tre sono stati fermati ieri in via Marsala, nei pressi della Stazione Termini, dagli agenti durante un servizio di controllo sul territorio. Al momento della richiesta dei documenti il napoletano si è subito dato alla fuga gettando in terra alcuni fogli subito recuperati dai poliziotti che hanno rinvenuto una carta di identità intestata a un soggetto ma con la foto di uno dei tre, un codice fiscale e un libretto di risparmi. Dalle perquisizioni e dall’indagine è emerso che i tre complici da almeno un mese agivano con lo stesso modus operandi. In pratica, si sostituivano con documenti falsi a individui realmente esistenti intestatari di risarcimenti assicurativi; quindi, presentandosi in diverse banche della capitale, prelevavano il denaro. Il compito del romano e del veneziano era di presentarsi nelle filiali bancarie e riscuotere il risarcimento assicurativo, su indicazione del 47enne napoletano. Al commissariato erano già arrivate un paio di segnalazioni da parte di banche che lamentavano situazioni «anomale». Almeno cinque gli istituti di credito truffati nella capitale nella zona tra la Stazione Termini, via Nazionale, via Gregorio VII e San Lorenzo.
La polizia ha trovato nei vari conti correnti aperti dai denunciati, che sarebbero serviti per ritirare i rimborsi «intercettati», somme intorno ai trentamila euro, tutti soldi che, invece, sarebbero dovuti finire nelle tasche dei reali beneficiari. Mentre lunedì, al momento del fermo, gli agenti del commissariato di via Farini hanno rinvenuto addosso ai tre truffatori circa 9.300 euro in contanti appena ritirati da una banca di via Tiburtina.
Le indagini sono ancora in corso per verificare l'eventuale presenza di altri complici.

Soprattutto di basisti «infiltrati» nell’agenzia partenopea da cui partivano gli assegni da riscuotere.

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