Rimini - Dormiva su una panchina di via Flaminia. Gli hanno versato addosso una tanica di benzina e poi gli hanno dato fuoco. Le ustioni su tutto il corpo del clochard si sono rivelate così gravi da imporne il trasferimento immediato al centro grandi ustionati di Padova, dove l’uomo versa in gravissime condizioni. La sua identità non è ancora stata accertata: la polizia scientifica sta cercando di rilevarne le impronte per l’identificazione. Secondo un’ipotesi potrebbe trattarsi di Andrea Severi, un tarantino di 46 anni, che da tempo staziona in città e almeno di vista è noto a molti. Ignote per ora anche le motivazioni del gesto sconsiderato.
Non è in pericolo di vita Non è in pericolo di vita l’uomo dato alle fiamme intorno alla mezzanotte e mezza a Rimini. È il responso dei medici dell’ospedale di Padova che lo hanno preso in cura a causa delle gravi ustioni di secondo e terzo grado su buona parte del corpo, nonostante la prognosi sia tenuta riservata.L’uomo è stato soccorso dal 118 intorno all’una di questa notte dopo l’allarme di una ragazza che passava in via Flaminia e ha notato l’uomo avvolto dalle fiamme. Il senzatetto è arrivato vigile in ospedale. Ha detto anche, nonostante fosse sotto choc, di essersi svegliato per il grande calore che lo avvolgeva e però di non aver notato nessuno nelle vicinanze. Accanto alla panchina sulla quale dormiva è stata rinvenuta dai vigili del fuoco una bottiglia vuota ma che odorava di liquido infiammabile con il quale probabilmente è stato dato fuoco all’uomo.
Senza fissa dimora Severi è un senzatetto conosciuto dalle associazioni di volontariato che operano a Rimini, in particolare dalla Capanna di Betlemme che spesso ha avuto contatti con lui. L’uomo comunque si rifiutava di andare a dormire da loro nonostante i volontari percorrano tutte le notti la città alla ricerca di senzatetto a cui dare un riparo. Un gruppo di uomini della Capanna è partito per Padova, dove si è recata anche una squadra della polizia scientifica di Rimini per rilevare le impronti digitali dell’uomo e per verificare la sua identità.
Le indagini La squadra mobile della questura non esclude nessuna pista, ma propende, a detta del questore Antonio Pezzano, per l’ipotesi di un gesto maturato nell’ambiente dell’emarginazione. Forse compiuto da uno squilibrato, un balordo, un tossicomane o forse un ubriaco, che non si è reso conto della gravità di quanto stava facendo. Ma ha detto di non ritenere attendibile la pista razzista. Pezzano si è anche detto preoccupato per eventuali gesti di emulazione, per evitare i quali tutti i senzatetto verranno controllati scrupolosamente, anche per proteggerli.
Rimi veglia La città ha reagito: la diocesi ha organizzato una veglia di preghiera; i centri sociali hanno tenuto un presidio in piazza davanti al Comune; c’è chi vorrebbe organizzare un corteo di protesta. Tante le manifestazioni di solidarietà in favore di Andrea, tante quelle di condanna. Lo sdegno è stato generale e le prese di posizione delle forze politiche e degli amministratori non sono mancate, anche se le polemiche politiche hanno trovato nuovo terreno fertile. "Rimini ne esce fuori a pezzi. È un episodio emblematico di come sta cambiando la città - dice Cristian Gianfreda della Capanna di Betlemme - è una cosa che, anche nei luoghi del disagio che noi conosciamo bene, non si era mai vista".
Il sindaco: "Atto gravissimo" Ancora sono ignote le generalità di chi, nella notte a Rimini, ha dato fuoco a un clochard che dormiva su una panchina di via Flaminia, ma è certo che non appena verranno identificati "saranno duramente perseguiti". Lo assicura il sindaco del capoluogo romagnolo, Alberto Ravaioli.
Commentando a caldo l’accaduto, spiega infatti di esserne appena venuto a conoscenza, il primo cittadino giudica l’episodio un "atto gravissimo". "Sentiremo - chiarisce - ora come sono andati esattamente i fatti. Si tratta di un gesto esecrabile e cercheremo di trovare i responsabili che saranno duramente perseguiti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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