La rinascita comincia dall’università: «Lezioni anche in tenda»

VERSO LA NORMALITÀ Garantito lo svolgimento dell’anno scolastico. «Bisogna andare avanti»

La rinascita comincia dall’università: «Lezioni anche in tenda»

Andare avanti comunque. Anche di fronte al disastro. E cercare di tornare alla normalità prima possibile. Anche per questo il 15 aprile il Senato accademico dell'università dell'Aquila si riunirà per decidere le modalità di ripresa in condizioni di sicurezza dell'attività accademica. E l'appuntamento è stato fissato ieri come segnale di rinascita del polo universitario che è anche motore dell'economia cittadina con i suoi 27mila studenti (tra cui 13mila fuorisede), i 1.500 dipendenti e tutto l'indotto, dalle librerie ai teatri ai locali per i giovani.
«Pur in un momento così drammatico e difficile, l’Università dell’Aquila intende continuare a svolgere la sua attività accademica e contribuire in questo modo alla ripresa della vita della città tragicamente provata dal terremoto - ha detto il rettore Ferdinando Di Orio -. È questo il modo migliore per onorare la memoria di tanti studenti universitari che avevano scelto la nostra città e la nostra università per studiare e per vivere pienamente questa bellissima esperienza umana oltre che formativa». «E anche per questo - ha aggiunto Di Orio - invitiamo tutti gli studenti a continuare a credere nell'istituzione accademica aquilana, che è ancora vitale e in grado di corrispondere alle loro attese di formazione professionale».
Un business da 250 milioni di euro l’anno quello ruota attorno al polo universitario e che è un simbolo non solo di ricchezza materiale per la città. Un simbolo insieme a tutte le scuole che in questi giorni non hanno ricominciato la loro attività. E per le quali il governo sta cercando di muoversi in tempi brevissimi. Così il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato ieri in conferenza stampa lo stanziamento di 110 milioni di euro per la ricostruzione e la riorganizzazione delle scuole d’Abruzzo colpite dal sisma. «Il ritorno alla normalità sarà lungo e faticoso», ha detto il ministro, ricordando l’edificio simbolo della distruzione, la Casa dello studente. Ma occorre «ricominciare dalla scuola perché la scuola deve andare avanti».

Per questo sarà garantito lo svolgimento dell’anno scolastico e il ministro ha annunciato che saranno utilizzate, in una prima fase, tensostrutture per ovviare alla inagibilità degli istituti scolastici e ha annunciato che già nella prossima settimana sarà di nuovo all’Aquila per avere incontri con tecnici per definire un quadro più completo della situazione.

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