Riotta in guerra coi suoi giornalisti per quel «Tremonti uomo dell’anno»

L’uomo economico dell’anno è il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parola delle «grandi firme del Sole24Ore»: così recitava il 31 dicembre scorso il più autorevole quotidiano economico italiano. Mai verdetto fu più contestato. A partire dalla stessa giuria che l’avrebbe emesso. Avrebbe, appunto. Perché un altro peso massimo dell’informazione economica, il sito LaVoce.info, si è preso nei giorni seguenti la briga di contattare telefonicamente alcune delle «grandi firme». Risultato: non sapevano nulla del premio, le «firme» sono cadute dalle nuvole. Le stesse nuvole che hanno oscurato l’inizio anno del direttore del quotidiano di Confindustria, quel Gianni Riotta (nella foto) oggi al centro di una bufera di polemiche per la nomina di Tremonti; una scelta, secondo la denuncia del comitato di redazione del Sole riportata da Dagospia, unilaterale.
Secondo il sito di news e gossip, fino alle 18.30 del 30 dicembre l’uomo dell’anno designato è Sergio Marchionne, ad Fiat (alla fine secondo). All’improvviso Riotta arriva in tipografia e fa cambiare tutto: il posto più alto del podio va a Tremonti, e in terza posizione la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Tre nomine contestate a Riotta non solo per il metodo, ma anche per il merito: l’economista Tito Boeri dalle pagine della Voce.

info attacca radicalmente la scelta del ministro in un anno in cui «l’economia fa meno 5 e il debito pubblico è tornato al 117 per cento del Pil». La risposta alle accuse di servilismo Riotta la affidata alla sua pagina di Twitter: «I servi pensano che tutti siano servi».

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