da Milano
«Finalmente una novità interessante». Carlo Ripa di Meana ha dedicato una vita allambiente (da deputato, ministro, commissario europeo, leader dei Verdi) ed è convinto che «lecologia non sia solo di sinistra». Per questo il risveglio di una coscienza ambientale tra i moderati «colmerebbe unincomprensibile mancanza che non solo ha impoverito il centrodestra, ma ha lasciato senza interlocutori politici tante sensibilità che non sono di sinistra».
In che senso lecologismo non è solo di sinistra?
«Dal punto di vista culturale, è in gran parte fondato sullidea di conservazione e contro una certa teoria industrialista e sviluppista. Da quello storico, basta guardare agli autori delle migliori leggi di tutela: il liberale Croce, il repubblicano Galasso. E va riconosciuto anche il lavoro di Bottai».
Come mai il centrodestra poi se ne è dimenticato?
«A un certo punto ha voluto schivare il condizionamento ambientale credendo che fosse la strada più diretta per realizzare le infrastrutture. Un errore: così si è chiamato fuori da una riflessione che si è intensificata in tutto il mondo».
E ha lasciato il monopolio ambientale alla sinistra.
«Certo. Tutto il movimento ambientalista ha trovato come unico interlocutore la sinistra».
La situazione è cambiata?
«Sì, perché quando la sinistra è andata al governo, gli ambientalisti si sono accorti che non ha alcun elemento di diversità rispetto ai comportamenti che stigmatizzava dallopposizione».
Diversi suonatori, ma stessa musica?
«Anche peggiore. Se possibile, per lambiente i governanti di sinistra sono più pericolosi di quelli di destra».
La situazione è così drammatica per lambiente?
«Nel tempo del centrosinistra (che oltre al governo amministra gran parte degli enti locali) si è intensificato lassalto al paesaggio e sono cresciuti gli attentati alle misure di tutela dei centri storici. Le vertenze dilagano ovunque».
È diminuita la coscienza ambientale?
«No, non cè rassegnazione. Da Perugia a Mantova, da Monticchiello a Milano si formano comitati e si mobilitano intellettuali».
Qual è il caso più allarmante in questo momento?
«Guardi, sto giusto andando a una manifestazione contro lo sventramento della collina del Pincio per farci un parcheggio per torpedoni. Il trionfo della speculazione, un colpo di bazooka al progetto di Valadier».
Come si comporta Veltroni?
«Non cè dialogo, solo annunci. Invece di ricevere i cittadini, riceve Valentino e ne concorda lapoteosi dando unimmagine godereccia del patrimonio culturale».
Per due anni è stato presidente di Italia Nostra, poi a sorpresa è stato sostituito e ora guida la sezione romana: cosa è successo?
«Due anni fa Italia Nostra era alla bancarotta: non avevamo i soldi per pagare le bollette. Ora abbiamo pagato i debiti fino allultimo euro e anche messo insieme un bel tesoretto...».
...e allora perché hanno cambiato presidente?
«Qualcuno ha ritenuto che servisse un presidente meno polemico, più - come dire - decorativo».
Lei, invece?
«Per me se il cavallo è imbizzarrito non basta la formula del tafano. Non basta punzecchiarlo».
Non ci sarà, magari sullo sfondo, anche una ragione politica?
«È in corso un grande conflitto sullambiente. E io non mi sono sottratto allo scontro. Senza riguardi e omissioni. Sulle grandi opere, come contestavo Lunardi ho contestato Di Pietro.
Per questo lhanno mandata via?
«Non voglio far polemiche: nelle associazioni queste cose capitano. Certo da qualche mese Italia Nostra non apre bocca, non si esprime».
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