Pamela DellOrto
Nasce tutto in una notte, a un concerto di Joao Gilberto, che arriva da Bahia per suonare in un teatro di San Paolo. Toquinho si innamora di un ritmo che nessuno ha mai sentito, ma che qualche anno più in là tutti chiameranno bossa nova. Il giorno dopo Antonio Pecci Filho (il vero nome di Toquinho) prende la chitarra - che suona dalletà di 14 anni - e non la molla più. Macina serate, abbastanza per farsi conoscere a San Paolo, e per attirare lattenzione di un giornalista, che un giorno gli presenta Vinicius de Moraes. Il poeta diplomatico, una forza della natura, che gli stringe la mano e gli dice: «Ah, tu sei quello che suona bene la chitarra». È fatta.
Dodici anni di collaborazioni, mille concerti, più di 300 canzoni. E Toquinho, il «piccolo pezzo di persona» decolla. A 22 anni. Solo uno come lui riesce a fare il tutto esaurito per 8 mesi di seguito al teatro Canecao di Rio. Un record ancora imbattuto a distanza di quasi trentanni. Daltra parte ad accompagnarlo cè il mitico chitarrista Baden Powell.
Cè da dire che questo mostro sacro 58enne della musica brasileira poi non si è più fermato un attimo. E non si ferma neanche adesso, appena uscito da due «tutto esaurito» a Santiago del Cile, e a Madrid.
Una fatica enorme: arriva a Milano con il volo diretto da San Paolo, è distrutto, cade in un sonno profondo, e annulla tutte le interviste. Ma a Toquinho si perdona tutto. Anche perché proprio oggi inizia da Milano la tournée italiana, al Festival LatinoAmericando al Forum di Assago. E perché ultimamente non si è fermato neanche in sala di registrazione. Trenta canzoni uscite alla fine della scorso anno e due dvd con pezzi dal vivo e interviste. Adesso in cantiere ha già un altro ciddì che, neanche a dirlo, lo lega allItalia, la sua seconda patria. Perché, ora, dopo le storiche collaborazioni con Ungaretti, il disco doro a Sanremo (con Acquarello) lalbum con Ornella Vanoni, il desiderio del re della bossa nova è cantare con Pino Daniele. Nel disco metterà in musica i testi di Mogol e canterà con Gianni Bella.
Intanto è in uscita - il 19 agosto - un nuovo (e molto particolare) album registrato a San Paolo, la città in cui è nato e vive, Passatempo, ispirato a una serie di serate in un locale di San Paolo che si chiama proprio Passatempo. Un locale piccolo, trecento posti, il pubblico appiccicato al cantante. E vien da pensare: quarantanni di (strepitosa) carriera alle spalle, e alla fine verrà fuori un album di nicchia. E invece, lui pensa bene di uscire nelle edicole con un ciddì a 7 euro e 90. E allora capisci subito comè fatto. Può pure aver pubblicato decine di dischi con i più grandi artisti sudamericani (ma non solo), e avere fan in tutto il mondo. Ma lui questo pubblico lo ama davvero. E per raccontare la sua infanzia, «le canzoni della nonna», decide di affidarsi alla casa Hobby and Work, come anticipa il suo manager per lEuropa Raimondo Moretti: «Toquinho è un signore, è lui a badare al suo pubblico, perché non vuole che la gente diventi matta per cercare i suoi pezzi».
Inutile dire che su Toquinho mancava solo un libro e che ci ha pensato suo fratello, Joao Carlos Pecci, autore molto noto in Brasile. In uscita in Italia a dicembre, La bossa nova non ha tempo né età (anche qui ci sarebbe da scrivere perché con questa frase si apriva lultima lettera inviatagli da Powell prima di morire: «Caro Toquinho, la bossa nova non ha tempo né età, come la tua chitarra»).
Oggi al concerto del Forum, a sentire Toquinho ci saranno anche tanti ragazzi. Lui li ama i ragazzi, e continua a sperimentare per loro.
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