da Milano
L’industria italiana è più dinamica del previsto e ad agosto segna un balzo del 5,9% rispetto al 2004. È l’incremento più alto registrato negli ultimi dodici mesi e «conferma - ha commentato il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola - i segnali di miglioramento dell’economia italiana». Anche rispetto a luglio, l’incremento della produzione è stato dell’1,3%: merito soprattutto della produzione di auto, aumentata del 46,5% dopo mesi e mesi di segno negativo.
Piacevolmente sorpresi gli analisti, che si preparano a rivedere, almeno in parte, le proprie stime sull’andamento dell’economia italiana. Se è vero che sul singolo dato di agosto - mese «anomalo» in cui, come spiega l’Istat, i dati sono solitamente soggetti a grandi variazioni - la cautela è d’obbligo, decisamente più rassicurante è la significativa revisione al rialzo dei mesi precedenti e soprattutto dell’intero secondo trimestre. L’indice mensile di luglio passa infatti a 0,9% dal precedente 0,5%, mentre per i tre mesi - aprile, maggio e giugno - è indicato l’1,3% dallo 0,6% preliminare. Una revisione destinata, secondo lo stesso istituto, a influenzare positivamente la crescita dell’economia, mostrando il Pil in crescita dello 0,7% contro il calo dello 0,5% registrato nel primo trimestre.
Scendendo nel dettaglio, i numeri di agosto indicano un ruolo trainante per il settore automobilistico, evidente a tutti i livelli: dall’aumento dei beni strumentali (più 15,5%) a quello dei mezzi di trasporto, che con un peso del 5,3% sul totale della produzione, sono cresciuti del 22,3 per cento. A fare la parte del leone sono state anche le macchine e gli apparecchi meccanici, settore di punta dell'industria italiana (pesa per il 12% sulla produzione complessiva), cresciuto del 14,1 per cento. A soffrire invece, ancora una volta, sono state pelli e calzature, passate da colonna portante del made in Italy a settore in calo del 19,9 per cento.
Quanto ai prossimi mesi, «la dinamica dell'attività manifatturiera, rispetto alla crescita superiore alle previsioni nel mese di agosto, potrebbe registrare una moderazione nei mesi successivi - sostiene l'Isae (Istituto di studi e analisi economica) - rimanendo, però, tendenzialmente positiva, con un incremento dello 0,2% a settembre, una diminuzione dello 0,3% a ottobre e una sostanziale stabilità a novembre».
Proprio l’Isae, insieme a due fra i maggiori istituti di ricerca dell'area euro - il tedesco Ifo e il francese Insee -, ha reso note ieri le previsioni economiche congiunte per i 12 paesi dell'eurozona, con il Pil che ha fatto registrare un aumento dello 0,4% nel terzo trimestre 2005 (più 0,3% nel secondo trimestre secondo Eurostat) e dovrebbe crescere anche negli ultimi tre mesi dell'anno.
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