«Riportiamo a Genova la grande nautica»

Il Salone che sarà e quello che ti aspetti. O quello che ti ritrovi. Intanto a Genova 2011 (1-9 ottobre) debutta il nuovo vertice di Fiera Spa tra speranze (novità) e incognite (aree, immobili, nuova Darsena). Ma anche prove tecniche di feeling con il partner di riferimento: Ucina-Confindustria Nautica.
Archiviata l’edizione speciale numero cinquanta, martedì prossimo sarà presentata a Milano - Palazzo Besana, piazza Belgioioso - la prima edizione dei secondi cinquant’anni. Un’edizione «diversa», si dice, con numerosi appuntamenti «fuorisalone».
«Io e tutto il mio staff, a cominciare dal direttore generale Marina Stella, abbiamo lavorato molto - dice Anton Francesco Albertoni, numero uno dell’associazione delle aziende nautiche - Martedì prossimo presenteremo a Milano un salone un po’ diverso, con tante novità. Abbiamo fatto la nostra parte e anche di più. Ora tocca a Genova, ai genovesi, alle Istituzioni».
Messaggio forte e chiaro. Fors’anche giunto a destinazione.
«Pur mantenendo le sue caratteristiche tecniche che lo hanno fatto diventare un prodotto leader nel mondo - aggiunge Albertoni - Genova deve avere un salone più divertente, più facile da visitare. Convinti, come siamo, che oggi il potenziale cliente, indipendentemente dal momento di congiuntura, intenda o no cambiare o acquistare una barca, abbia comunque di fronte a sé una vetrina che rispecchi la vera passione del diportista. Come dicevo, abbiamo lavorato tanto, dentro e fuori il salone, per offrire agli espositori e ai visitatori grandi novità, qualcosa di più stimolante e attrattivo».
Da qualche anno a questa parte ci sono state critiche, spesso impietose, alla formula tradizionale del salone. Su questo punto il presidente di Ucina non è d’accordo, ma ammette: «La formula a 360° di Genova è sostanzialmente diversa da qualsiasi altro salone specializzato. La ritengo ancora una formula vincente. Che, tuttavia, ha bisogno di alcune azioni mirate per dare risposte precise ai vari segmenti. Esempio: se nel decennio scorso ci sono stati grandi investimenti infrastrutturali nel quartiere fieristico per accompagnare la crescita dimensionale della rassegna, oggi è tempo di fare operazioni quasi chirurgiche sui vari segmenti specifici. Uno di questi è quello della grande nautica (yacht oltre i 24 metri, ndr), per riportare a Genova i buyer del diportismo mondiale. Ma c’è di più: abbiamo anche organizzato opportunità B2B per gli espositori della componentistica. Una sorta di corsia preferenziale - produttore-cliente - come avviene nelle rassegne specializzate».
Il presidente Albertoni non si sbilancia. Comprensibilmente. Martedì, infatti, dovrà spiegare il «prodotto salone» alla stampa internazionale, peraltro in una fase interlocutoria con Fiera di Genova Spa per via del nuovo vertice nominato mercoledì scorso dall’assemblea dei soci: «Un cordiale benvenuto ai nuovi - aggiunge Albertoni - e un grazie di cuore a Lombardi e Urbani per tutto il lavoro fatto insieme in questi ultimi anni».
Tuttavia, secondo alcuni osservatori, Ucina si sarebbe fatta carico di studiare e organizzare anche il «fuorisalone», compito primario della stessa Fiera, del Comune, della Provincia, della Regione e della Camera di Commercio.
Dice Marina Stella: «Non abbiamo colmato nessun “vuoto”. Più semplicemente Ucina ha proposto un prototipo di fuorisalone. Che probabilmente piacerà. Certo, si può sempre fare di meglio. Martedì presenteremo il progetto “Genova in blu”, ovvero decine di eventi spalmati durante i 9 giorni della rassegna. In ogni caso percepisco un rinnovato spirito di collaborazione con Fiera e Istituzioni».
Forse ha ragione il direttore generale di Ucina.

Ma tra i genovesi e il Nautico - che anche in tempi di vacche magre ha sempre avuto una ragguardevole ricaduta economica su tutto il territorio - il feeling è sempre stato tormentato.
Intanto possiamo anticipare che il giorno dell’inaugurazione - sabato 1 ottobre - il Nautico rimarrà aperto fino alle 22. Prevista anche una grande festa in notturna.

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