Risanamento Approvato il piano di rilancio, ora manca solo lok della Consob
3 Settembre 2009 - 03:09Il cda di Risanamento approva il piano industriale, laccordo di ristrutturazione e il piano finanziario. È il «pacchetto» di misure elaborato dalle banche creditrici insieme ai consulenti della società, che dovrebbe rilanciare il gruppo immobiliare fondato da Luigi Zunino, portandolo fuori dalle sabbie mobili di un possibile fallimento.
Lefficacia dellaccordo di ristrutturazione - spiega il comunicato di Risanamento - è subordinata all«omologa», ovvero allapprovazione, da parte del tribunale fallimentare. Altra condizione di efficacia è lesonero delle banche dallobbligo di Opa su Risanamento. Il pronunciamento della Consob sulla richiesta avanzata dagli istituti potrebbe arrivare in settimana. Anzi, sembra che proprio Lamberto Cardia avesse imposto la firma del documento, come condizione preliminare per uneventuale concessione da parte dellAuthority. Peraltro le decisioni della Consob tengono in sospeso anche la semestrale di Risanamento, che verrà approvata dal cda solo dopo il suo pronunciamento sullobbligo di Opa.
Una volta che anche lautorità di Borsa avrà dato il disco verde il progetto sarà pronto per essere depositato sui tavoli della procura di Milano, che ha fissato il nuovo termine per linvio della documentazione al 9 settembre. Ora si aspettano i dettagli «industriali» del piano, mentre quelli finanziari sono pressoché noti già da qualche tempo: un aumento di capitale da 150 milioni, sottoscritto dalle banche, e un prestito convertendo da 350 milioni, garantito sempre dagli istituti. Più leventuale garanzia in caso di esigibilità anticipata del bond Risanamento. Un intervento complessivo da mezzo miliardo che porterà progressivamente le banche all80% del capitale e lex numero uno Zunino al 15%.
Intanto viene messo in liquidazione il sistema delle holding attraverso cui Zunino controllava Risanamento. Le assemblee straordinarie delle società (Tradim, Nuova Parva e Zunino Investimenti Italia) hanno nominato i tre liquidatori: sarebbero per ora confermati il professor Matteo Tamburini, socio fondatore dello studio Gnudi, e di Maurizio Dallocchio, professore della Bocconi.
Ieri in Borsa il titolo Risanamento ha ceduto il 6% a 0,48 euro.