A Risanamento piace il piano

Manca solo il via libera del consiglio d’amministrazione, che si riunisce oggi, e il piano di salvataggio di Risanamento è pronto. Intorno al progetto da 500 milioni, proposto dalle banche creditrici e necessario per evitare il crack del gruppo che fa capo a Luigi Zunino, sembra esserci già un certo gradimento. E un segnale di cauto ottimismo lo ha lanciato proprio il super consulente, Salvatore Mancuso, che rientrando in una delle tante riunioni nello studio Lombardi-Molinari, ha detto: «Stiamo lavorando positivamente e il clima è buono. Le decisioni saranno prese domani (oggi ndr) in cda».
Il piano è passato ieri all’esame dei vertici del gruppo dell’immobiliarista piemontese e dei suoi consulenti. Tra questi, nello studio dell’avvocato Giuseppe Lombardi, oltre a Zunino e Mancuso, erano presenti anche Gerardo Braggiotti, numero uno di Banca Leonardo e Umberto Tracanella, vice presidente pro tempore del gruppo. In particolare, le parti hanno proseguito la loro maratona d’incontri per limare i contenuti dell’accordo che passa attraverso un aumento di capitale di 150 milioni di euro e un prestito convertendo da circa 350 milioni dalla durata di circa cinque anni. Il tutto mentre i legali stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli del piano di sicurezza che avrà la veste giuridica dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, che prevede l’adesione di almeno il 60% dei creditori.


Tutto dovrà essere pronto per dopodomani, giorno in cui la società controllata dalla famiglia Zunino al 73,4% (al 30% in caso di via libera del giudice al salvataggio) si presenterà in Tribunale per evitare di inciampare nell’istanza di fallimento presentata dalla procura di Milano.

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