L'Italia è «un territorio fragile: le aree ad elevata criticità idrogeologica rappresentano il 10% della superficie italiana e riguardano l'89% dei Comuni. Sono circa 6 milioni gli italiani che abitano nei 29.500 chilometri quadrati del nostro territorio considerati ad »elevato rischio idrogeologico«. È quanto evidenziato dal primo 'Rapporto sullo stato del territorio italianò del Consiglio nazionale dei Geologi (Cng) in collaborazione con il Cresme; di grande attualità alla luce dell'emergenza-maltempo in corso soprattutto nella provincia della Spezia.
- STRUTTURE PUBBLICHE A RISCHIO: Nel Paese 1.260.000 edifici sono »a rischio frane e alluvioni. Di questi oltre 6 mila sono scuole, mentre gli ospedali sono 531«.
- LA GEOGRAFIA DELLA POPOLAZIONE A RISCHIO: Tra la popolazione a rischio - precisa il Rapporto presentato lo scorso 13 ottobre - il 19%, ovvero oltre un milione di persone, vivono in Campania, 825 mila in Emilia Romagna, e oltre mezzo milione in ognuna delle tre grandi regioni del Nord: Piemonte, Lombardia, e Veneto. »È in queste regioni, insieme alla Toscana - hanno sottolineato i geologi - dove persone e cose sono maggiormente esposte a pericoli, per l'elevata densità abitativa e per l'ampiezza dei territori che registrano situazioni di rischio«.
- DANNO ECONOMICO: Sul fronte dei costi, il rapporto del Consiglio nazionale dei geologi con Cresme, ha stimato un valore dei danni causati da eventi franosi ed alluvionali dal dopoguerra ad oggi attorno ai 52 miliardi di euro.
E, precisa la recente indagine di Legambiente e della Protezione Civile, nell'ultimo anno sono stati stanziati 650 milioni per fronteggiare le più gravi emergenze idrogeologiche.
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