L'iniziativa, elogiata in passato anche da Giovanni Paolo II, questanno rischia di saltare. Solo due famiglie, finora, hanno accettato di invitare al pranzo di Natale uno straniero.
«Aggiungi un posto a tavola» - questo il nome delliniziativa - esiste dal 1996. A organizzarla è lOsservatorio di Milano che ogni anno rivolge un appello ai milanesi perché aprano le loro case a una famiglia straniera, invito ricambiato poi dagli immigrati. Questanno gli stranieri sono 260, tra loro ci sono poveri e rifugiati e il 60 per cento è di religione musulmana. Succedeva anche lanno scorso, quando alliniziativa aderirono 120 famiglie. Stavolta, invece, ci si è fermati a due (di Saronno e Roma) e a Natale mancano solo cinque giorni. «Che cosa è successo? Forse è sottolineato troppo il fatto religioso - spiega Massimo Todisco, direttore dellOsservatorio - Ho presentato liniziativa insieme allimam di Segrate e a monsignor Carlo Quadri, insistendo sul tema: il cattolico invita a pranzo il musulmano, che ricambia linvito ospitandolo il 6 gennaio alla moschea di Segrate. Abbiamo rivolto linvito anche allonorevole Santanchè, protagonista di un litigio con lo stesso imam. Può darsi che i milanesi si siano spaventati».
Todisco ha contattato le famiglie che avevano aderito lo scorso Natale. In un caso, si è sentito rispondere «che un barbone andava bene, ma non musulmano».
A rischio il «Natale con lo straniero»
Solo due adesioni. «Si è insistito troppo sul dialogo con lIslam»
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