da Milano
Un generale rialzo del settore bancario: è quanto ci si attende questa mattina in Borsa dopo il blitz concluso venerdì sera con lannuncio dellOpa di Bnp Paribas su Bnl e luscita di scena di Unipol (che vede però entrare un suo consigliere nel cda della banca romana e conquista il controllo di Bnl Vita). Cè infatti la sensazione che lo sbarco del potente e aggressivo gruppo francese metterà in moto una serie di contromisure, e non solo sul mercato italiano. Intanto il Bilbao tira le somme: «Un anno e mezzo fa la nostra partecipazione era pari a 575 milioni di euro, con una minusvalenza latente di 220 milioni di euro. Adesso otterremo oltre 1.300 milioni di euro per la vendita con una plusvalenza superiore a 600 milioni di euro» ha detto un portavoce.
Forse non sono pochi oggi a pensare che sarebbe stato meglio se Unipol avesse avuto successo, creando un competitore che almeno per qualche anno avrebbe dovuto pensare a sistemare i conti, senza dare troppo fastidio. Con larrivo di Bnp Paribas sul mercato della raccolta del risparmio, le banche italiane, anche le più attrezzate e capitalizzate, rischiano di fare la figura dei parenti poveri. Unipol, stoppata da Draghi nella sua corsa a Bnl, gli ha scodellato una patata bollente proprio come prima portata, mentre il governatore stava appena cominciando a tirare le fila della sua nuova «reggenza». E le ipotesi che circolavano settimana scorsa sulla possibilità di unaggregazione Intesa-Mps (per quanto smentite), oppure Sanpaolo-Capitalia, dicono che il risiko bancario stava nuovamente ripartendo, anche prima dellannuncio della calata in Italia dei francesi. Tranne Unicredit (che ha appena acquistato la tedesca Hvb) e forse Intesa (che ha già il Crédit agricole come partner forte, ma pericoloso, nel proprio azionariato) non cè nessuna banca italiana che a priori possa dirsi del tutto sicura da un attacco di qualche grande gruppo straniero.
Ce nè abbastanza per invogliare la speculazione di Borsa: non a caso le possibili alleanze Intesa-Mps e Sanpaolo-Capitalia sono state viste proprio come un mezzo per ridimensionare il rischio di unOpa ostile da parte di francesi o spagnoli. E sempre in questa ottica sono riprese le ipotesi di una possibile aggregazione Sanpaolo-Intesa.
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