Ore decisive per la scelta del candidato che correrà per il centrodestra alle elezioni amministrative di Monza in agenda il 6 e 7 maggio. Una scelta importante non solo per la città brianzola (che è comunque per numero di abitanti la terza di Lombardia), ma anche perché proprio da questa scelta dipenderà lintera mappa delle possibili alleanze tra Pdl e Lega. Non solo in Brianza, ma in tutta la regione. E, si dice, anche nel Veneto. Ecco perché dopo che la pratica è stata affrontata (e fino allo sfinimento), ora ad occuparsene saranno direttamente Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Oggi Bossi con i leghisti in via Bellerio, poi lincontro con Berlusconi nel fine settimana per dare un responso definitivo sul possibile accordo che rimetterebbe in campo la squadra che cinque anni fa portò alla vittoria lattuale sindaco, il leghista Marco Mariani. Anche perché la data per la consegna delle liste, con le relative firme di presentazione, è il 2 aprile e soprattutto nel Pdl non cè nessuna intenzione di far pasticci e correre il rischio di contestazioni.
Lalleanza dunque. Data per impossibile dopo lannuncio di Bossi che la Lega sarebbe andata dovunque da sola, ma data oggi molto più probabile. Le indagine sul presidente del consiglio regionale Davide Boni hanno molto ammorbidito lintransigenza del Carroccio che ora teme un forte calo di voti. E anche Mariani, amico personale di Bossi, spinge da tempo con il Senatùr per la candidatura unitaria. Che al Pdl non dispiace affatto. Non dovesse finire così e in casa nella Lega vincessero i falchi, spetterebbe al neo commissario del Pdl a Monza Paolo Romani individuare il nome da giocare, pensando magari già a una figura in grado di intercettare al secondo turno anche lelettorato leghista. E magari quello cattolico e terzopolista. Non è un mistero che Romani punti su Dario Allevi, il presidente della Provincia di Monza e Brianza che, soprattutto per le minacce della Lega, rischierebbe in quel caso di cadere. Forse anche per questo al momento sulla candidatura di Allevi non cè il via libera di Berlusconi. E allora a spuntare è la brillante Martina Sassoli, classe 1982, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Monza, vice coordinatore nazionale della Giovane Italia e presidente Anci giovani Lombardia. Potrebbe essere proprio la sua faccia il simbolo della voglia di rinnovamento del partito più volte ribadita dallo stesso Berlusconi. Soprattutto dopo che è definitivamente tramontata la possibilità di affidarsi allassessore allIstruzione Pierfranco Maffè, medico in quota ciellina.
Molto meno praticabile la convergenza su Anna Martinetti, la dirigente scolastica attiva nellassociazionismo e presentata ufficialmente a Monza dal leader dellUdc Pierferdinando Casini. Difficile, anche se ancora sul tavolo, lipotesi della presentazione di una lista del centrodestra senza simbolo. Così come sembra ormai scartata la possibilità di un candidato leghista più gradito allelettorato moderato. Si era fatto il nome del consigliere regionale della Lega Massimiliano Romeo, ma dal nome di Mariani si è capito che Bossi non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.