da Roma
La legge sul risparmio - che contiene la riforma di Bankitalia - passa senza alcuna modifica lesame alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. Ma resisterà questo testo allesame dellaula?
Domanda inevitabile, alla luce di quanto è stato detto ieri al convegno dellAspen Italia. Due cose, in particolare, le ha riferite il vicepresidente dellAspen, Giuliano Amato: la prima è che il ministro dellEconomia Giulio Tremonti «sta riflettendo su eventuali cambiamenti» del provvedimento. La seconda: Lorenzo Bini Smaghi, componente del board della Banca centrale europea, ha affermato che, in mancanza di modifiche al testo della legge sulla base dei rilievi fatti dalla Bce, «è difficile che listituto di Francoforte non si rivolga alla Corte di giustizia europea». In particolare i rilievi della Bce riguardano i termini della modifica dellazionariato di Bankitalia, e la collegialità delle decisioni. Bini Smaghi ha infatti aggiunto che dovrebbero essere introdotti «elementi di maggiore collegialità e trasparenza per far fronte alleccesso di discrezionalità» che caratterizza la nostra banca centrale rispetto alle consorelle europee. Elementi che dunque riguardano il ruolo del Direttorio (composto da governatore, direttore generale e due vicedirettori generali) nel processo decisionale allinterno di Bankitalia.
Sembrano dunque in arrivo modifiche alla legge sul risparmio. Ieri è giunto il «sì» in commissione, e lunedì il testo arriverà nellaula di Montecitorio. «Ora la palla passa al governo e allaula - spiega il relatore Stefano Saglia (An) -: le modifiche dovrebbero concentrarsi non solo sullazionariato, ma anche sulla nomina e la durata dei componenti del Direttorio di Bankitalia». Permangono dubbi anche sul tetto del 30% ai diritti di voto delle Fondazioni.
Secondo Saglia, è però necessario un accordo col Senato per evitare un ulteriore passaggio «al buio» del provvedimento a Palazzo Madama. I contatti col Senato sono già in corso, dice laltro relatore Ettore Romoli (Fi), mentre il presidente della commissione Attività produttive della Camera Bruno Tabacci (Udc) dà un suggerimento al ministro dellEconomia: «Se Tremonti ha a disposizione un doppio voto di fiducia, si può chiudere entro fine anno o in gennaio; ma se non è così, il mio consiglio è di chiudere su questo testo, almeno così avremo una legge. Accogliere il parere della Bce senza la certezza del voto di fiducia - conclude Tabacci - è un salto nel buio».
Il ritorno del «metodo Aspen» piace poco al partito favorevole al governatore Fazio. «È una riunione di reduci», attacca Ivo Tarolli (Udc), mentre lazzurro Luigi Grillo ricorda che sulle leggi si decide in Parlamento e non allAspen.
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