Rissa tra marocchini: distrutto un locale

Via Padova è sempre via Padova. Ce ne siamo accorti il 13 febbraio del 2010, quando due dominicani uccisero a coltellate un pizzaiolo egiziano di 19 anni, scatenando una guerriglia urbana tra immigrati durata ore come non se n’erano mai viste a Milano. E dopo mesi e mesi di controlli da parte delle forze dell’ordine, continuano le rapine, le risse, insomma gli eccessi degli immigrati, nordafricani in testa. Come i tre marocchini che ieri mattina, poco prima delle 9, hanno quasi distrutto il «My Bar», un locale con due vetrine attualmente gestito da cinesi e che si trova in via Padova 39.
La rissa, secondo i carabinieri della stazione di Crescenzago, è scoppiata all’improvviso. I tre hanno litigato pesantemente per motivi che non si conoscono con esattezza ma che, a detta degli stessi, sarebbero stati molto futili. Soprattutto se si considera l’entità del danno economico che i tre hanno prodotto. «Il locale è quasi da rifare completamente» ha spiegato ieri uno dei titolari cinesi guardando sconsolato la distesa di vetri sul pavimento del suo bar.
I tre marocchini coinvolti hanno 33, 35 e 22 anni. Il più giovane, dopo che se l’è date di santa ragione con i suoi connazionali, è finito all’ospedale «clinica Città Studi» con una ferita alla testa, ma non è grave. Tutti e tre sono stati arrestati dai militari per rissa.
Dopo i fatti del febbraio 2010 la rissa più grossa scoppiata nella zona calda di via Padova c’era stata alla fine dello scorso agosto, il 23. Tre i feriti, dei quali uno era finito in gravi condizioni all’ospedale.
La lite era avvenuta in via Chavez, una delle traverse che collegano via Padova con via Leoncavallo. Un ragazzo peruviano di 20 anni era stato colpito con una bottigliata al ventre. Due salvadoregni di 20 e 22 anni erano stati colpiti sempre con cocci di bottiglia. Anche allora, all’origine del tutto, qualche bicchiere e qualche parola di troppo.

Purtroppo all’arrivo della polizia, come sempre, tra i litiganti c’era stato un fuggi fuggi generale. E la polizia, che allora era intervenuta sul posto, non era riuscita a capire se si trattava di qualcosa legato alla rivalità tra bande.

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