Controcultura

La rissa tv? Fatta con stile è un'arte...

La rissa tv? Fatta con stile è un'arte...

Senza scomodare il gran caldo, e gli effetti collaterali dell'afa sul genere umano (tra luglio e agosto siamo tutti più irascibili, ci accendiamo per nulla), la rissa televisiva si nutre di fondamenti estetici ricorrenti: vedere due che si urlano addosso, senza risparmiare nel turpiloquio, nelle offese personali, nelle minacce gestuali financo quelle fisiche, è un escamotage che risveglia dal torpore il pubblico mezzo addormentato davanti allo schermo, a parziale risarcimento del caldo insopportabile.

La casistica è ampia, introdotta decenni or sono; difficilmente si litiga per difendere un'idea o una posizione, quanto piuttosto a causa di antipatie personali. I bravi autori tv sanno chi non si sopporta e fa in modo di averli insieme in trasmissione: basta una scintilla pretestuosa per scatenare l'inferno. E chi guarda non può che prendere le parti dell'uno o dell'altro, tifosi più che spettatori.

L'ultima rissa, in ordine di tempo, è andata in onda pochi giorni fa su Rete 4 nella trasmissione Stasera, Italia. Niente di preparato anche se ci si poteva aspettare un qualche «scazzo» tra Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini, abilissimi cavalcatori della polemica, capaci entrambi di far perdere la pazienza a chiunque, provocatori così paludati da farci supporre che poi, dell'opinione espressa al momento, importi loro fino a un certo punto.

Mi è impossibile prendere le parti dell'uno o dell'altro. Amicizia è parola che va usata con parsimonia, se di questo non si tratta, almeno di stima e affetto posso parlare per entrambi: Vittorio è uomo divertente, sorprendente e dalla cultura immensa; Giampiero altrettanto e in più è uno straordinario juventino che non ha perso occasione per sfanculare con giustizia i nostri nemici. I due si detestano cordialmente e non da oggi. Così il talk-show condotto da Giuseppe Brindisi (forse un mediatore più carismatico, alla Bruno Vespa, li avrebbe sedati) si è trasformato in una violenza gazzarra sul caso Lega-Russia, occasione per insulti, parolacce, minacce. Da antologia l'imperturbabilità di Maria Giovanna Maglie.

Diversi in tutto, look, postura, gestualità, tono, Sgarbi e Mughini hanno dato vita a un siparietto che non è piaciuto affatto ai vertici di Mediaset (il tentativo di proporre una tv edificante è lodevole ma difficile) eppure imperversa sui social. Da una parte Vittorio in giacca blu, capello perfetto, ricorre alla triplice aggettivazione omerica per sottolineare la portata definitiva dell'insulto. Dall'altra Giampiero in t-shirt bianca maniche corte (ha sempre osato, indifferente alle regole, un uomo con guardaroba da ricerca) scarmigliato, in crescendo, perde le staffe e minaccia di rompergli una sedia in testa. Infuriato davvero, abbandona il ring dopo un servizio.

Una rissa tra le migliori, da top ten, assolutamente credibile. Ce ne fossero di showman così.

Lode agli incazzati, insultare è un'arte e, come diceva Schopenhauer, ogni insulto deve andare a segno evitando il vaffanculo generico che infatti non va più di moda.

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