Il richiamo a «sobrietà e maggior rispetto verso le istituzioni e verso i cittadini» arriva forte e chiaro. Mino Ronzitti ha lespressione più severa possibile quando parla ai capigruppo convocati in via straordinaria. Quello che è accaduto in aula pochi giorni fa, con un consigliere che ripetutamente accusa laltro di fargli «schifo», ottenendo per tutta risposta un calcio nel sedere, non può ripetersi. Tantomeno davanti alle telecamere che riprendono la seduta in diretta e ai ragazzi delle scuole che vengono a conoscere le istituzioni.
Il tono è grave e autorevole, ma Ronzitti, che è anche esperto uomo di politica, sa di non poter solo contare su quello. E così la minaccia diventa quantomai venale. Formalmente spiega ai colleghi di essere pronto ad «applicate ancor più rigorosamente le norme del regolamento a tutela dell'immagine delle istituzioni e del corretto svolgimento delle attività dell'Assemblea». Che tradotto, significa espulsioni più facili e «squalifiche». Tra i provvedimenti cè infatti anche la sospensione dalle sedute di consiglio, che si concretizza soprattutto nella perdita di duecento euro alla volta sulla stipendio. E se non bastasse, oltre allinterpretazione letterale di un regolamento finora seguito anche col parametro del buon senso, Ronzitti prepara «nuove e più stringenti norme del regolamento».
La stretta arriva in un momento in cui, tra laltro, laula del consiglio regionale è sempre più spesso frequentata da rappresentanti di lavoratori in difficoltà, e di gruppi di persone che chiedono lattenzione della politica. Di recente una delle questioni più controverse era stata la stabilizzazione di molti precari, specie nel comparto Sanit. Ieri Claudio Burlando ha annunciato una nuova legge per risolvere la situazione assumendo i precari. Ma lui stesso ha ammesso che la soluzione è tuttaltro che arrivata perché non è così scontato che la legge passi al vaglio del governo come già accaduto in passato.
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