«Ho risposto diligentemente a tutte le domande, non fatemi fare anche questo...». La full immersion tra i giovani del Pdl dura da un pezzo e Silvio Berlusconi, dopo la parte istituzionale del suo intervento, ha già sciorinato anche il repertorio brillante. Dall’invito a sposare persone ricche come lui o sua figlia Eleonora alla barzelletta su Hitler («Sarò criticatissimo ma devo dirla...»). I ragazzi di Atreju però non lo mollano e una di loro gli propone il gioco della torre. Il premier cerca di svicolare contrattaccando: «Posso fare una domanda anch’io? Qual è il tuo numero di telefono». Ma ormai la Meloni lo ha incastrato: «Solo Tremonti ha rifiutato di farlo...».
Così il Cavaliere si arrende e sale sul gradino della costruzione di cartapesta confezionata apposta per la manifestazione. Anche se avverte: «Sono inadatto a questo gioco perché io non butto giù nessuno». E infatti le risposte che darà sono un bell’esempio di spirito e diplomazia. Duomo o Colosseo? Nessuno dei due, perché entrambi sono simboli della ricchezza storica e architettonica del nostro Paese. La prossima estate vacanze in barca con D’Alema o in una villa di Montecarlo? «Mi volete male - risponde Berlusconi - La passerò a lavorare con Letta così come abbiamo fatto quest’estate». E tra il Milan e l’interim al ministero dello Sviluppo?. «Sono orgoglioso del mio interim. Il Milan? Sfortunato. E poi ha incontrato arbitri di sinistra».
Infine l’ultima scelta: chi buttare dalla torre, Apicella o Carla Bruni? Berlusconi premette ironicamente di voler evitare incidenti diplomatici e ringrazia i napoletani per aver inserito alcune delle sue canzoni nel pantheon della canzone partenopea. Poi offre la soluzione ideale: «Vorrà dire che dedicherò a Carla Bruni una serenata suonata da Apicella...».
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