A «Il problema della governabilità dello stabilimento sono certo che non si porrà: perché lesito del referendum è importante nonostante la campagna aggressiva, anzi violenta, della Fiom. Ora inizia una fase in cui noi abbiamo la possibilità, finalmente, di parlare con la maggioranza delle persone: finora ci è stato precluso. Cera un clima invivibile allinterno dello stabilimento, creato dalla Fiom, un clima di terrore. Hanno detto di tutto, soprattutto bugie. Un clima che non ci ha permesso di spiegare pacatamente e approfonditamente i contenuti dellintesa. La prossima settimana comincia la fase dei chiarimenti, dunque: pubblicizzeremo le ragioni del sì tra i lavoratori e il risultato diventerà un consenso generalizzato tra le persone. Il punto fondamentale è capire che laccordo non mette in discussione i diritti ma, al contrario crea la certezza dei diritti e migliori prospettive di lavoro. Non intravedo pericoli, perché non credo che quello del no sia un fronte consolidato: il 47% dei lavoratori non è iscritto al sindacato».
B «Improbabile pensare in Italia a un sindacato unico per lauto. Da noi le organizzazioni sono cresciute con differenze chiare: un blocco riformista da una parte e un blocco ideologizzato dallaltra. Democrazia è discutere, ma è dannoso se la contrapposizione è esasperata».
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