Lorenzo Amuso
da Londra
Santo Maccarone, è lui il nostro eroe! La sua fotografia che accompagna l'enfatico titolo del quotidiano di Middlesbrough è ancora più eloquente, se possibile. Lo ritrae a fine gara, con gli spalti ormai semideserti, in mezzo al campo, con indosso un improbabile cappello da clown e un sorriso radioso. Come non capitava da anni. Massimo Maccarone da Galliate, provincia di Novara, è lui il protagonista assoluto dell'incredibile rimonta che ha regalato al Boro il biglietto per Eindhoven. Finale di Coppa Uefa, 10 maggio. Prossimo avversario degli inglesi - guarda caso - il Siviglia di un altro emigrato del pallone nostrano, Enzo Maresca. Gli sono bastati 74' per trasformare una stagione dalle tonalità grigio-incolore a quelle scintillanti-indimenticabile.
Lui, la promessa del calcio italiano, che ha esordito con un gol nella nazionale maggiore proprio in Inghilterra. Lui, acquistato nell'estate 2002 dall'Empoli per la cifra record di 12 milioni di euro (il giocatore più pagato della storia del Boro), che mai era riuscito a confermare il suo talento in Premiership. Sprazzi di classe, annacquati da tanta panchina, moltissima nostalgia per l'Italia e un anonimo ritorno in Serie A, lo scorso anno, vissuto sull'asse Parma-Siena. Il suo adattamento alla quotidianità inglese, al di là del calcio, è stato più complesso del previsto. L'esordio al Riverside, con i due gol al Fulham, forse lo avevano illuso. Ingannato lui, come i tifosi del Boro, che già pregustavano un nuovo Ravanelli, idolatrato da queste parti. In pochi mesi, al contrario, Massimo si è scontrato con un realtà ben distante dalle ambizioni di uno dei calciatori più attesi della sua generazione (classe '79).
Così, dopo le trionfali stagioni di Empoli, è stato costretto a gestire un carico di aspettative eccessive, che neppure 17 gol in 44 partite hanno saputo stemperare. Rientrato quest'estate in Inghilterra, si è messo con professionalità a disposizione di Steve McLaren. Una scommessa ora vinta, che gli è valsa il titolo di Big-Mac: strepitoso contro la Steaua Bucarest, ma già decisivo nel turno precedente contro il Basilea, quando aveva segnato a tempo scaduto la rete-qualificazione.
«È un momento fantastico, è la seconda volta che mi capita quest'anno in Coppa Uefa, non lo dimenticherò mai. Il calcio è davvero imprevedibile: ci sono partite intere senza una palla buona, giovedì ho avuto due occasioni e segnato due gol». Né polemiche né rabbia, meglio godersi la gioia del momento, così come i ringraziamenti dei compagni. «Nello spogliatoio ci siamo ripromessi di girare a Massimo il 10% del premio - ha scherzato George Boateng, uno dei senatori della squadra -.
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