La rivincita del caffè: può essere un toccasana

da Roma

Il caffè? Assolto da tutte le imputazioni negative che per anni ne hanno reso amaro l'aroma. Nelle giuste quantità (non oltre tre tazzine di espresso al giorno), può diventare un alleato della salute, aiutando a stare in forma e prevenire perfino molte patologie, dalla cirrosi epatica, al diabete. Nessuna controindicazione in vista poi per le donne, sia nella fase della gravidanza, che nella menopausa.
A far scendere dal banco degli imputati la bevanda più studiata al mondo, è l'Inran, l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, che oggi ha presentato la monografia «Caffè e salute»; un lavoro di ricerca e sintesi, cui hanno contribuito l'Istituto Mario Negri, la Fondazione per lo Studio sugli alimenti e la Nutrizione e il Coffee science information centre, centro nevralgico di tutti i poli di ricerca mondiali. L'analisi dunque punta a sfatare false leggende sui rapporti dannosi che la tazzina avrebbe con l'apparato gastroenterico e con il cuore.
Il caffè svolge importanti funzioni nel processo digestivo per non parlare poi dell'associazione inversa fra la bevanda e i calcoli biliari: maggiore è il numero di tazzine, minore è il rischio di malattia.

Quanto al rapporto con il cuore, tutto sta ancora una volta nelle quantità che, se moderate, danno un rischio cardiovascolare minore con una sorta di ombrello protettivo, rispetto ai consumi elevati cui viene associato un incremento di rischio. Lo studio assolve poi il rapporto fra caffè e ipercolesterolemia, pressione arteriosa e diabete.

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