La rivolta corre sui blog: «Con un vero sindaco dovreste ripagare tutto»

Artisti? Abili disegnatori? O volgari imbratta muri, come li ha definiti, invece il New York Times in un articolo su Roma tre anni fa? Ai posteri la sentenza. Sui principali blog cittadini la gente, però, non nasconde l’indignazione: «Ogni giorno percorro via del Muro Torto e ogni giorno trovo graffiti nuovi - si legge su www.degradodiroma.it -. Possibile che non ci siano controlli?». «Quelle sui monumenti non sono opere nostre - si difende un writer -. Semo de Roma pure noi». «E perché alle tre di notte non ti metti a dipingere le mura di casa tua? - la replica. Se avessimo un vero sindaco, dovrebbe farvi ripagare e ripulire tutto». «Le mura sono il maggior strumento di democrazia», prova ad argomentare Greko Gf Crew. «L’unico modo per distruggere il writing è farvi ripulire tutto con la lingua, mandarvi in galera per un bel po’ e poi prosciugare i conti in banca delle vostre famiglie», tuona Stefano. Minacce a vuoto. Di fatto i graffitari a Roma godono della più completa impunità. Il rischio di essere presi è zero. A Trastevere, ad esempio, armati di bombolette, basta loro un attimo per lasciare la tag sui portoni o sulle saracinesche. «Il guaio è che sono troppo veloci, - sbotta su un blog un trasteverino -.

Non faccio in tempo a scendere le scale col bastone che sono spariti». Poi è la volta della foto, che finisce su internet. Sul web furoreggia il sito www.hellomynameis.it, che propone monografie personali a chi invia almeno 50 foto.

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