Rivolta a Strasburgo sui viaggi a Teheran

CONTRARI Gli italiani chiedono le dimissioni del presidente della delegazione: «Inopportuno partire»

La missione del Parlamento europeo in Iran, programmata dal 7 all’11 gennaio, potrebbe saltare, almeno per il momento. Dopo il pressing di un gruppo di quindici deputati del Congresso Usa - repubblicani e democratici - che hanno chiesto esplicitamente di annullarla, giudicandola inopportuna, molti europarlamentari si sono detti d’accordo con tale posizione, sottolineando i timori per una missione che rischia pesantemente di essere strumentalizzata dalle autorità di Teheran. E alcuni degli stessi componenti della delegazione, che dovrebbe volare nella capitale iraniana, si sono già dissociati. Anche se dagli uffici del presidente dell’Europarlamento, Jerzy Buzek, si continua a sottolineare come «nessuna decisione sia stata ancora presa». Proprio a Buzek hanno scritto i capigruppo del Pdl e del Pd a Strasburgo, chiedendo di convocare una riunione straordinaria della Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, l’organismo che alcune settimane fa ha autorizzato - non senza vivaci discussioni - la missione. E auspicando un coinvolgimento più diretto di Catherine Ashton, neo ministro degli Esteri della Ue, che sulla delicata questione iraniana avrà occasione di confrontarsi con l’Europarlamento il prossimo 11 gennaio, nel corso dell’audizione in Commissione affari esteri. Il presidente degli eurparlamentari del Pdl, Mario Mauro, infatti, insiste sulla «inopportunità politica» di andare a Teheran, «vista la gravità della situazione attuale». In assenza per il momento di un segnale da parte di Buzek, da registrare c’è la posizione del vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella (Pd), il quale non solo ribadisce il suo fermo no alla missione, ma auspica una «interruzione di ogni rapporto con Teheran» fino a quando si assisterà alla «repressione cruenta» di questi giorni. Unica nota fuori dal coro sembra essere la presidente della delegazione, la verde Barbara Lochbihler che invece ha espresso la sua volontà di partire.

Davanti a questa presa di posizione gli italiani che fanno parte della delegazione destinata a Teheran, tra cui Marco Scurria, Salvatore Tatarella e Potito Salatto, fanno sapere che chiederanno le dimissioni del presidente della delegazione europea. Il gruppo si è infatti già dissociato dalla missione accusando la presidente della delegazione di non tener conto di chi è contrario.

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