Rivoluzione ai vertici del porto di Genova

In banchina ormai la voce fa più rumore di una nave in partenza. Ed è una voce che vuole il segretario generale dell’Autorità portuale, Giambattista D’Aste, pronto a lasciare la sua poltrona. Un avvicendamento che però non avrebbe i connotati di un addio, perché l’avvocato specializzato in diritto commerciale verrebbe soltanto «ricollocato» ad altro incarico. In particolare alla direzione dell’ufficio legale. Un posto da dirigente che non è mai esistito, ma che è previsto dalla nuova pianta organica. La voce circola a tutti i livelli, ma ufficialmente trova solo la secca smentita del presidente Luigi Merlo. «La ritengo una cosa priva di fondamento - assicura il numero uno di Palazzo San Giorgio - Può essere che si sia iniziato a parlare di questa cosa perché c’è il posto da dirigente vacante, ma a me non risulta. Poi aggiungo che non commento mai questioni in prospettiva, perché per quanto mi riguarda aspetto ancora di essere confermato presidente, visto che formalmente manca la decisione della Camera». Realista e deciso a non dare peso alle voci, Merlo.

E tanto meno alle valutazioni di Radio Banchina, che vorrebbero D’Aste traslocare di ufficio, anche a causa di frizioni che lo avrebbero visto protagonista nel corso di recenti commissioni consultive e comitati portuali. Senza contare il fatto che negli ultimi anni sarebbero aumentati i contenziosi dell’Autorità Portuale sia all’interno dell’ente, sia con soggetti esterni. «Non mi risulta neppure questo», chiude Merlo.

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