Piazza Duomo aperta solo agli «eventi di grande qualità», se possibile con sponsor disponibili a occuparsi della cattedrale e del monumento equestre a Vittorio Emanuele II. Lannuncio di nuove norme in arrivo è del sindaco, Letizia Moratti: «Saranno regole uguali per tutti, per caratterizzare la piazza come simbolo culturale e non connotato da utilizzi che potrebbero essere più appropriati in altri luoghi della città, perché Milano è bella e ampia».
«Mai più bancarelle in piazza Duomo» dice la Moratti, che durante la giunta di ieri ha messo fretta agli assessori interessati e aspetta per giovedì prossimo almeno una prima bozza del regolamento. È al lavoro il fresco assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, insieme con la commissione suolo pubblico, di cui fanno parte tra gli altri il vicesindaco, Riccardo De Corato, lassessore agli Eventi, Giovanni Terzi, allArredo urbano, Maurizio Cadeo.
Basta con le carnevalate, i mercatini e le manifestazioni poco adatte al ruolo della piazza. La linea dellausterità comincerà già a Natale. «La piazza ospiterà solo un grande albero e il concerto di Natalie Cole. Cinquantamila euro del ricavato saranno destinati ai restauri del Duomo. Lidea è di destinare una quota fissa delle sponsorizzazioni ai lavori per il Duomo e la piazza» spiega Terzi.
In passato il dibattito ha toccato anche il desiderio di escludere dai pressi del Duomo i comizi politici e la stesura del regolamento riapre la questione. «Sacralità e uso civile sono conciliabili. Blindare la piazza non ha molto senso, non è giusto impedire un comizio o una grande manifestazione sindacale» mette subito i paletti Cadeo.
La Moratti si appella al buon senso di chi inoltrerà le richieste per il Duomo: «Credo che la prima nuova regola dovrebbe essere quella da parte di associazioni, enti, soggetti e aziende, di fare progetti e farci avere proposte che rispettino in maniera profonda il simbolo, il significato e il valore culturale di piazza Duomo». Palazzo Marino - assicura il sindaco - farà la sua parte: «La responsabilità è nostra e ci daremo delle regole che ci consentano di essere più rigorosi possibile».
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