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Rivoluzione nel rugby

Una tripla su chi vincerà lo scudetto numero 81 del rugby italiano. Con Treviso e Viadana impegnate su palcoscenici prestigiosi come quelli della Celtic League, scatta sabato con l’anticipo tra Rovigo e Mogliano il massimo campionato della palla ovale. Si chiamerà Eccellenza, riportando in cantina quell’etichetta di Super 10 che, con i talenti migliori del nostro rugby impegnati oltre la Manica, poco si addice al contenuto tecnico del torneo che va ad incominciare. In campo ci saranno più italiani – ed è questa una nota positiva -. Lo ha sottolineato il presidente della Fir Giancarlo Dondi nel corso della presentazione della stagione, ieri a Milano.
Parte un campionato senza le due finaliste dell’ultimo campionato, parte la corsa alla successione del Benetton che in 14 anni si è cucito sulle maglie ben dieci scudetti. Senza Treviso e senza Viadana si verifica una situazione unica nel panorama dello sport italiano: un massimo campionato privato delle due migliori squadre, un po’ come se il campionato di calcio partisse senza Inter, Milan e Roma perché impegnate in Champions league. Un paradosso frutto della rivoluzione chiamata Celtic league, che da un lato nobilita il rugby italiano di due posti al tavolo delle grandi, ma dall’altro sprofonda ulteriormente il livello tecnico di un campionato che già negli ultimi anni non ha brillato.
Senza le stelle, ad oggi non è facile indicare una favorita anche se Rovigo, Padova e Cavalieri di Prato sembrano sulla carta avere una marcia in più. L’unica variabile è rappresentata dai bilanci. Alcuni più solidi, altri meno. Consistenti all’inizio, meno quando si arriva a primavera. La lezione degli ultimi anni dice che fare rugby in Italia comincia a costare. La Celtic League, il sostegno federale a Viadana e Treviso dicono questo. E un po’ la stessa cosa dice il cambio di nome di Gran Ducato e Crociati Parma. Due fusioni, un paio di necessarie associazioni di imprese per trovare un’altra forma di competitività. Nel ruolo di outsider anche la Rugby Roma che prova a lanciare un nuovo ciclo con un programma triennale. Solita partenza per il Venezia che, retrocessa e ripescata, parte per «dare fastidio a tutti». Obiettivo salvezza per le due matricole, i trevigiani del Mogliano e l’altra squadra romana, la Mantovani Lazio, che risale nel massimo campionato dopo 26 anni.

Un passo indietro invece per i neroverdi dell'Aquila, che si sono salvati in extremis dalle difficolta' finanziarie.
Si parte domenica anche se, come ha confermato Dondi, «molti presidenti chiedono di giocare di sabato: vedremo se sarà possibile farlo evitando la sovrapposizione con le partite della Celtic League».

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