Non solo il Novara, ma anche il Cesena. Il sintetico entra a pieno titolo in serie A, dopo la positiva esperienza dei piemontesi nella scorsa stagione tra i cadetti. A Mario Alberto Santana del Napoli bastano quarantacinque minuti per dare un giudizio sul nuovo terreno del Manuzzi. «Corre più velocemente la palla? Sicuramente è più stancante che giocare sullerba», dice lex giocatore della Fiorentina. E sui possibili vantaggi della squadra di casa è abbastanza chiaro: «Loro hanno potuto provare il campo prima, non è un particolare da poco». E se si pensa che il Novara lanno scorso in serie B ha perso solamente una partita interna, ecco che più che il pubblico è il campo sintetico il dodicesimo uomo per chi ci gioca sopra una domenica sì e una no. Anche se ieri il Cesena ha esordito con un ko.
Comunque è una rivoluzione epocale che interessa i club del nord alle prese con pioggia e fango, neve e ghiaccio. Un problema sentito da oltre 30 anni, da quando Terry Venables, ex ct dellInghilterra, ne parlò nel suo libro They used to play on grass. Negli anni Ottanta fu il pionierismo di QPR e Luton Town, con un sintetico dai rimbalzi irregolari che creava problemi alle ginocchia. Altri tempi. Ormai sono otto anni, da quando lUefa ha deciso di sperimentare il sintetico sul Luzhniki di Mosca, il Lehen di Salisburgo, lEyravallen di Orebro e lAtaturk di Denizli (in cambio di un contributo di 200.000 euro alle società), che in Europa si va in questa direzione. Fu il 2003 lo spartiacque: il 28 agosto a Mosca la Torpedo ospitò i sanmarinesi del Domagnano e nello stesso anno anche la Fifa cominciò la sperimentazione, al Mondiale Under 17 in Finlandia, sul sintetico di Helsinki. In Italia si è partiti dai campionati dilettantistici grazie alla lungimiranza del presidente Carlo Tavecchio, basti pensare ai campi di Manfredonia, Sorrento, Capo dOrlando, Lavagna, San Sergio Trieste, Gallipoli che approdò addirittura in B e, costretto a giocare sullerba di Lecce, retrocesse subito. Ma ormai il sintetico è una realtà: in Francia, dal Nancy al Loryent, in Svizzera allo Young Boys. E ora con Novara e Cesena sfonda il muro dei pregiudizi anche in Italia. Al punto che Inter e Atalanta, nei rispettivi centri di Appiano e Zingonia, hanno già campi in sintetico e lo stesso Milan, che a Milanello laveva fatto toglierlo ha deciso di rimetterlo su due campi.
Ma la novità del Manuzzi è davvero rivoluzionaria perché il campo della ditta bergamasca Limonta è due generazioni più avanti rispetto agli attuali. Intanto nei costi, perché gli 800/900mila euro spesi dai romagnoli per lo stadio (e il campo di allenamento di Villa Silvia), danno la garanzia di non mettere mano al portafoglio per i prossimi 6/8 anni, la vita media del nuovo sintetico. Se si pensa che Inter e Milan rizollano San Siro almeno quattro volte in un anno, con una spesa da ottocentomila euro a un milione, la convenienza è evidente. E poi il manto InfillPro Geo Plus della Limonta è fatto di materiale di intaso al 100% organico e utilizza un filo sintetico con ritorno di memoria che non si appiattisce quando viene calpestato ma ritrova subito la forma originaria proprio come lerba naturale.
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