«Roberto raccomandato? No, predestinato»

I viola appesi ai gol di Toni. Prandelli su Mancini: «Non è vero che mi sta antipatico. La partita? Non rifaremo gli errori dell’andata, fu sbagliato affrontarli a viso aperto»

Marcello Di Dio

I gol di Toni, sei nelle ultime cinque giornate e ventidue in 23 giornate di campionato, un cammino impressionante in casa (undici vittorie su 12 incontri), ma soprattutto l’umiltà, che mancò nel match di andata, uno dei capitoli più brutti dello splendido torneo dei viola. La Fiorentina fa appello a queste armi per fermare l’Inter, eventualità che chiuderebbe di fatto il campionato ancor prima della supersfida tra i nerazzurri e la Juventus di domenica prossima. «Ma noi pensiamo solo ai nostri traguardi, senza concedere vantaggi a nessuno», sottolinea Prandelli. I viola fiutano il terzo posto per le difficoltà del Milan, ma nel frattempo devono guardarsi dalla rimonta di una Roma schiacciasassi.
E intanto la battaglia sui diritti tv ha diviso il patron viola Della Valle e quello interista Moratti. «Siamo amici, ma non condivido le sue posizioni, deve predicare bene e razzolare bene», l’accusa rivolta qualche settimana fa da mister Tod’s al petroliere, schieratosi dalla parte di Milan e Juve. «Non mi sento in colpa se gli altri incassano meno», fu la pronta risposta di Moratti. Stasera potrebbero ritrovarsi in tribuna al Franchi per godersi lo spettacolo.
«L’Inter è una squadra di grandissima qualità, ci aspetta una partita difficile, ma al tempo stesso affascinante - dice il tecnico viola Prandelli -. L’errore che non dovremo commettere è quello di affrontarli alla pari, non dovremo essere presuntuosi né frenetici. All’andata li affrontammo a viso aperto e sbagliammo. Col tempo abbiamo capito la lezione, sono sicuro che faremo bene». Anche se domenica con il Lecce la Fiorentina ha dimostrato di non essere in grandi condizioni. «È un problema per tutti giocare tanto e sempre - sottolinea Prandelli - le squadre che hanno più giocatori arrivano più fresche».
E a chi gli chiede se teme errori arbitrali risponde: «Non penso a particolari disegni strategici, fosse così perderemmo la voglia di fare calcio. Non amo parlare di arbitri né prima né dopo la partita.

Anzi, secondo me tutti i tesserati dovrebbero astenersi dal dare giudizi in merito, ci sono già tante moviole». E su Mancini precisa: «A me non sta antipatico, è un predestinato, non un raccomandato. Ci accomuna la voglia di fare un bel calcio, senza improvvisazioni».

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