«Le rocce cadevano a pochi metri dalla mia barca»

RomaUna serie di massi che all’improvviso hanno iniziato a piombare in mare, staccandosi dalla parete di roccia. Sembrava uno smottamento, ma «poi abbiamo capito che non era una frana - racconta il presidente del Senato Renato Schifani al Giornale - , che era qualcosa di particolare». Le rocce «cadevano da più parti, si staccavano in punti diversi» del costone. Schizzavano in mare a venti metri dalla barca, vicine e pericolose. «È stato pericolosissimo, il crollo dei massi dalla montagna ha sfiorato l’imbarcazione». Poi tutto si è fermato. Alle sette di sera Schifani è ancora in mare, a bordo di una motovedetta della capitaneria di Porto di Lipari: «Stiamo compiendo una perlustrazione davanti alla spiaggia di Valle Muria - spiega al telefonino - la situazione è sotto controllo».
In quattro ore la sua vacanza è diventata lavoro: il terremoto vissuto «in diretta», l’allarme da Lipari, il rientro veloce al porto, la convocazione dell’unità di crisi in municipio, il coordinamento dei primi soccorsi, poi di nuovo in spedizione sulla motovedetta prima di cena, per controllare i danni ai costoni di Lipari, la più grande delle isole Eolie, la più vicina all’epicentro del sisma. La seconda carica dello Stato si è trovato quindi nell’insolito ruolo di capo dell’emergenza, e da ventiquattr’ore, fino all’arrivo oggi di Guido Bertolaso, sta coordinando l’allarme eoliano.
Si trovava lungo l’isola di Vulcano Schifani, di fronte alla grotta del Cavallo, quando il costone ha iniziato a tremare: «Ero su un caicco preso in affitto con amici per una settimana», racconta. Poi quel crollo di massi, «fumo, un rumore sordo». In quegli attimi c’è stato «spavento», certo, ma nemmeno il tempo di capire esattamente quello che stava accadendo, e da Lipari ha chiamato il figlio del presidente: «La prima preoccupazione è stata correre subito al porto per capire quello che era successo e dare una mano».
All’inizio si parlava di feriti, di crolli nella spiaggia di Valle Muria, a Lipari. «Il caicco è piuttosto lento - racconta Schifani - allora ho detto alla motovedetta che mi scortava di staccarsi e di verificare cosa era avvenuto nella spiaggia di valle Muria». I finanzieri hanno quindi soccorso «dodici o tredici persone», mentre Schifani, giunto a Lipari, ha raggiunto il sindaco Mariano Bruno e ha presieduto l’unità di crisi: «E’ stato fatto subito il punto della situazione. Abbiamo concordato il percorso degli interventi, a scopo precauzionale». In serata, il presidente del Senato chiarisce quindi che «il sistema di coordinamento interforze ha funzionato alla grande, mi sento di rassicurare i turisti anche perché è stata predisposta una mappatura che individua le aree a rischio», nel caso si verifichino scosse di assestamento: «Domani (oggi ndr.) - spiega ancora - arriverà il sottosegretario Bertolaso.

Con lui abbiamo individuato la perimetrazione di alcune spiagge. Ho ritenuto fondamentale, doveroso e importante far sentire la vicinanza delle istituzioni alla popolazione in un momento di emergenza. Adesso sono più tranquillo».

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