Lazio-Real Madrid è una roba che neanche il più innamorato dei colori biancocelesti avrebbe immaginato due, tre anni fa, quando sullorlo del baratro economico si snodò il corteo davanti al portone del palazzo delle Entrate. Azzerata, indebitata fino allosso, con i migliori elementi in fuga a destra e a manca - qualsiasi lido purché lontano da Formello - la società laziale era realmente ridotta sul lastrico. Invece, due campionati e qualche spicciolo di giornate dopo, ecco lanteprima duna sfida sognata a occhi aperti.
Una partita da vivere senza illusioni perché, beninteso, il Real punta a vincerla questa Champions, e passare il primo turno per i biancocelesti sarebbe già unimpresa. Attesa spasmodica, avversario di rango, inutile aggiungere che domani sera lo stadio Olimpico sarà tuttaltra cosa rispetto alla partita di sette giorni prima, avversario il Cagliari, quando alle pendici di Monte Mario si presentarono in ottomila, tifosi sardi inclusi.
Tutti i pronostici dicono Real, che ha una panchina come quella dellInter, più o meno, e che in attacco presenta una schiera di «delanteri» che farebbero la gioia di chiunque. Diventerà perciò inevitabile drizzare le antenne per conoscere gli esiti dellaltra sfida, Werder Brema-Olympiacos, perché inevitabilmente tedeschi, ellenici e laziali si giocheranno il secondo posto del girone. Non per questo i tesserati di Lotito vogliono risparmiarsi. Lacciaccato Rocchi, ad esempio, vuole essere in campo a tutti i costi: «Sono un po più ottimista, oggi la caviglia è meno gonfia di ieri e fa meno male. Quello col Real è un appuntamento troppo importante, ma prima devo consultarmi con lo staff medico per capire se posso veramente farcela. Per me le possibilità sono al 50 per cento». Gli ha però abbassato le percentuali il medico che lha visitato, confermando che si tratta di una distorsione alla caviglia con interessamento dei legamenti e lesione alla capsula legamentosa. In dubbio anche la presenza in campo di Valon Behrami, che patisce una contrattura al flessore della coscia destra. In caso di forfeit, Delio Rossi pensa dinserire De Silvestri, mentre a far le veci dellattaccante veneziano sembrerebbe più portato Del Nero rispetto a Makinwa.
Non è che la formazione sia in alto mare, ma poco ci manca. Lesperienza di Ballotta dovrebbe tornare più utile della freschezza atletica del sudamericano Muslera, mentre Kolarov, jolly a sorpresa nel match del Granillo, secondo radio-Formello partirà dalla panchina. Le ostilità del match sono state affidate al belga Frank De Bleeckere, portafortuna milanista nella sfida-Champions disputata a San Siro lo scorso anno col Manchester: dicono sia una garanzia di correttezza, laziali e galattici si sono a loro volta detti fiduciosi sulla scelta dellUefa.
Domani, Champions a parte, sarà comunque una giornata importante per il quartier generale biancoceleste, pronto ad applaudire gli under 18 che hanno agguantato la finale della Karol Wojtyla Cup. Il 5 a 0 con cui hanno schiantato gli ucraini del Karpaty Lviv in semifinale è la controprova del perfetto funzionamento del vivaio di Formello. Stavolta Lotito merita lapplauso.
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