da Milano
Gran finale ma senza record. Anche l'ultima puntata di Rockpolitik ha incollato al video quasi la metà della platea televisiva italiana, registrando il 46,1% di share e 10.800.000 telespettatori. Un risultato che regala allo show di Celentano, con una media nelle quattro puntate sopra il 46%, un risultato migliore anche del Festival di Sanremo. Ma seppure in crescita rispetto alla puntata precedente, il risultato di ieri sera non è il migliore. La terza puntata era stata infatti vista da 10.201.000 spettatori con il 43,04% di share. La seconda, con lo show boom di Benigni, aveva ottenuto 12.540.000 spettatori e il 49,41% di share. Mentre la puntata d'esordio aveva registrato un ascolto di 11.649.000 spettatori con il 47,19% di share. Da notare, visto il «mostro» con cui si scontrava, la tenuta di Elisa di Rivombrosa che ha fatto segnare 5 milioni 733 mila telespettatori, pari al 21.57% di share.
Dopo la baraonda iniziale scatenata dalla presenza di Santoro nella prima puntata, tutti commenti positivi per lultima - e per la verità anche per le due puntate centrali - nonostante i ripetuti attacchi al premier. Il presidente della Rai Petruccioli ha ricordato che Rockpolitik rimarrà nella storia della televisione italiana. Per Giuseppe Giulietti, capogruppo Ds in commissione di Vigilanza Rai «Celentano ha avuto il merito di sostituirsi anche all'informazione giornalistica e di riportare in primo piano problemi che erano stati cancellati come, per esempio, il tema della libertà dell'informazione». Diego Cugia, uno degli autori del programma, ha detto che la cosa che ha trovato più sgradevole «è stata la volontà di negare in ogni caso che un evento piccolo o grande era in essere: ho notato soprattutto molta invidia da parte di parecchi colleghi».
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