Cronache

Rognoni per entrare in Rai esce (tardi) dalla Camera

Il deputato diessino rinuncia al mandato ma non verrà sostituito

Siamo arrivati all’ultimo capitolo, ma non ancora alla pagina finale: in ogni caso, la telenovela incentrata sulla decadenza dall’incarico di parlamentare dei consiglieri eletti nel consiglio di amministrazione della Rai, fra cui l’onorevole diessino Carlo Rognoni eletto nel 2001 nel collegio uninominale Genova 8 (per precisione: Genova San Fruttuoso), sta per imboccare il corridoio definitivo, con la determinazione ufficiale di cessazione del mandato di membro delle Camere, oltre che di Rognoni, anche dei deputati Giovanna Bianchi Clerici (Lega Nord), Gennaro Malgieri (Alleanza nazionale) e Giuliano Urbani (Forza Italia), secondo quanto deliberato dalla Giunta delle elezioni cui sono demandati ancora alcuni adempimenti formali prima della ratifca finale del provvedimento.
Visti i tempi, però - a pochi mesi dalle consultazioni politiche generali fissate nella primavera del 2006 - gli effetti della decadenza degli onorevoli saranno penalizzanti per gli elettori che hanno inviato i parlamentari a Palazzo Montecitorio come loro rappresentanti. La legge vigente prevede, infatti, che, se, per qualsiasi motivo, un parlamentare decade dall’incarico, vengano convocate nuove elezioni per sostituirlo. Tutto questo, però, trova eccezione se la decadenza avviene a meno di un anno dalla fine della legislatura: in questo caso, il parlamentare non viene sostituito.
E questo è proprio quanto succederà nel caso di Rognoni e degli altri deputati che, anziché rassegnare le dimissioni dall’incarico al momento della designazione a membri del consiglio dei amministrazione della Rai - quando ancora mancava più di un anno al termine della legislatura -, hanno atteso lo svolgimento dell’intero iter procedurale di convocazione e le relative decisioni da parte della Giunta delle elezioni della Camera. Su questo punto, Rognoni - che era stato eletto nel collegio che comprende San Fruttuoso, Foce, Carignano, Castelletto e centro storico - prende le distanze, accampando una assoluta «tempestività» di decisioni: nella lettera inviata al presidente della Giunta delle elezioni, infatti, il deputato diessino dichiara che intende «rinunciare al mandato parlamentare e accettare la carica di consigliere di amministrazione della Rai. D’altra parte - ci tiene però a precisare - ai sensi dell’articolo 2 della legge 15 febbraio 1953, numero 60, avevo già anticipato la mia decisione al presidente della Giunta delle elezioni».
Seguono alcune considerazioni formali sul «privilegio di aver potuto dedicare tredici anni all’impegno politico parlamentare prima al Senato e poi alla Camera» che costituiscono evidentemente un’esperienza di notevole significato.

Minore significato invece deve essere attribuito, altrettanto evidentemente, al rispetto della volontà dei cittadini genovesi del collegio 8 che si ritrovano, da giugno e fino alla primavera prossima, senza un loro rappresentante alla Camera.

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