Cronaca locale

Rogo al campo nomadi: fra i quindici indagati due consiglieri di Opera

Perquisiti case e uffici dei politici di An e Lega. Nell’inchiesta anche il figlio di un esponente dell’Unione

Nomi e cognomi. Un altro passo nell’inchiesta della Procura sul rogo del campo nomadi di Opera. Sale così a 15 il numero degli indagati. Ttra questi, due consiglieri comunali e il figlio di un esponete della maggioranza di centro sinistra.
Alberto Pino Pozzoli, di Alleanza nazionale, ed Ettore Fusco, della Lega Nord (entrambi consiglieri di minoranza, il primo anche membro della Commissione educazione, cultura, sport e tempo libero, pari opportunità e partecipazione), finiscono sotto inchiesta con l’accusa di istigazione a delinquere.
Secondo gli inquirenti, dunque, i tre avrebbero avrebbero agito da dietro le quinte «mobilitando» quanti - la sera del 21 dicembre scorso - diedero fuoco alle tende allestite dalla Protezione civile per accogliere i nomadi fuoriusciti dal campo in zona Ripamonti. Ieri mattina, i carabinieri del nucleo informativo hanno perquisito le abitazioni e gli uffici dei due consiglieri, sequestrando i computer su cui ora lavoreranno gli investigatori coordinati dal pubblico ministero Laura Barbaini.
Gli altri dodici indagati, invece, sono abitanti di Opera presenti in via Marcora la sera del rogo. A loro, i carabinieri sono arrivati raccogliendo testimonianze, incrociando dichiarazioni, completando la perizia eseguita sulle taniche di benzina rinvenute nelle ore successive all’incendio a pochi passi da quel che restava dell’insediamento. In questo caso, le ipotesi di reato sono di devastazione, incendio, istigazione all’odio razziale, violenza, interruzione di pubblico servizio.
La notizia del nuovo fronte d’inchiesta scatena la dura reazione della Lega. «Siamo stupefatti - sbotta Matteo Salvini, capogruppo provinciale del Carroccio -. Siamo e saremo al fianco di chi esprime democraticamente l’idea di non volere un ennesimo campo nomadi, rifiutiamo qualsiasi tipo di intimidazione giudiziaria o politica e presenteremo oggi in Consiglio comunale a Milano una mozione urgente di solidarietà a questi cittadini, certi di avere il sostegno della Casa delle Libertà, del sindaco Moratti e dell’assessore Moioli».
«Piena solidarietà» a Fusco viene espressa anche da Davide Boni, assessore regionale al territorio e capodelegazione della Lega nella giunta regionale.

«Giusto che la giustizia faccia il suo corso - prosegue Boni -, tuttavia mi preme evidenziare una contraddizione di fondo nelle autorità preposte, in ragione del fatto che vengono “perseguiti” i cittadini di Opera che, fino a quando non verranno accertate responsabilità dirette, si sono macchiati di un’unica colpa: difendere la propria comunità e le proprie famiglie».

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