Sport

Rolls-Royce sfoggia la Drophead


È dal 1929, anno della prima edizione, che le Rolls-Royce sono le regine del Concorso di Villa d’Este. Non poteva che essere così per un marchio che rappresenta il lusso puro, espresso attraverso automobili che sono state «vestite» nei decenni nei più esclusivi atelier di tutta Europa, convincendo persino Lenin a conservare come auto personale la Rolls-Royce dello Zar. Lasciando la partecipazione alla competizione ai privati con i loro sontuosi modelli storici (verrà assegnato anche un Trofeo speciale alla RR più elegante, la casa di Goodwood, controllata dal Bmw Group, porta a Cernobbio, in prima europea, il suo ultimo gioiello, ovvero la Phantom Coupé Drophead, splendida convertibile a due porte (di dimensioni enormi) e quattro posti, con tante soluzioni che ci ricordano fastosi e languidi pic-nic sui verdi prati inglesi.
Mancava dal 2002, con l’uscita di produzione dell’ultima Corniche, una Rolls-Royce Cabrio, lacuna che viene colmata ora dalla Drophead che, sotto le forme della concept 100/101 EX, era già stata proposta in anteprima nel 2005 proprio al pubblico della rassegna lariana. Realizzata sulla base della versione berlina, la convertibile monta però 1.300 componenti esclusivi. Per guadagnare in rigidità torsionale (difficile pensare che questo colosso si possa ribaltare) e ridurre il peso (2,4 tonnellate per una lunghezza di 5,60 metri), la scocca è interamente costruita in alluminio. La generosa capote, ovviamente azionata da complessi comandi elettrici, è realizzata in tessuto e interamente foderata in morbido cachemire. Geniale è l’apertura sdoppiata del vano bagagli (315 litri di capacità) con il pratico accesso dall’alto.
Sotto allo sterminato cofano e dietro alla immensa calandra sormontata dallo Spirit of Ecstasy pulsa sempre il poderoso V12 Bmw da 460 cv e 720 Nm di coppia. Se ne costruiranno circa un centinaio l’anno, una tiratura molto limitata, quasi tutta destinata agli Stati Uniti.

Il prezzo? 370mila euro, tasse escluse, of course, senza calcolare le innumerevoli e costose possibilità di personalizzazioni, tutte eseguite artigianalmente, alle quali difficilmente i clienti Rolls-Royce sapranno rinunciare.

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