Roberta Bottino
Il campo nomadi di via dei Pescatori alla Foce è da anni una dolorosa spina nel fianco per i residenti, vittime di continui furti e borseggi. Il Comune di Genova però ancora una volta difende gli zingarelli a spada tratta, e lo fa per bocca dell'assessore alle politiche sociali Paolo Veardo. «Io abito a Palmaro e i furti ci sono anche lì - dice -. Mi sembra un po da sfatare il fatto che siano quelli del campo nomadi i responsabili di ogni cosa». L'assessore ridimensiona il clima di crescente paura che avvolge il quartiere della Foce. «Basterebbe leggere i quotidiani della settimana scorsa - accusa Aldo Praticò di Alleanza Nazionale -, per venire a conoscenza di una rapina fatta in una farmacia e di furti negli appartamenti. La gente non ne può più, e tra le altre cose si trova dei regali sotto casa come le proprie automobili rovinate con i finestrini spaccati da atti vandalici. Ogni tanto ci sono dei blitz delle forze dell'ordine che però lasciano il tempo che trovano». Nonostante le continue denuncie da parte dei cittadini e delle forze politiche d'opposizione, Tursi non si smuove. «Il fatto che i nomadi siano sempre lì denota che sono stanziali - ribatte l'assessore alle politiche sociali -. Noi dobbiamo affrontare la situazione ponendo attenzione alle singole famiglie. In questo momento ce ne sono tre che hanno le caratteristiche per entrare in graduatoria per ottenere un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Il futuro sarà sicuramente quello di un superamento del campo, non attraverso i blitz ma valutando la situazione di ogni singola famiglia». Il Comune sembrerebbe ascoltare distintamente l'Sos che si leva dai campi nomadi, ma non le richieste d'aiuto che da tempo fanno i cittadini. Intanto le roulotte sono sempre lì, via dei Pescatori versa ancora nel degrado, e i residenti della Foce convivono con la paura. «Già nel lontano 2002 presentai un'interpellanza su questa delicata questione - continua Praticò -. Si verificò uno slittamento al 2003. Rispose l'assessore Rosario Monteleone che disse che il campo nomadi della Foce sarebbe stato sgomberato entro pochi mesi. Così non fu.
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