A Roma in 30mila fanno uso di droghe

Quindicimila tossicodipendenti in cura presso i Sert cittadini, dai 25 ai 30mila se si estende la proiezione ai drogati abituali che sfuggono alla rete di controllo. Ma il numero di chi fa uso di droga a Roma sale ad oltre dieci volte tanto se si sommano anche i consumatori occasionali.
Questa in sintesi la denuncia dell’Agenzia capitolina per le tossicodipendenze al convegno di ieri in Campidoglio «Libertà dalle droghe», promosso in collaborazione con l’assessorato alle politiche educative.
Cambia la geografia della droga in città, diminuiscono i morti per overdose da eroina, ma sale il consumo di cocaina in tutti gli strati sociali. Nel 2008 gli utenti dei 17 Sert gestiti dalle Asl sul territorio del Comune di Roma sono stati 13.274, mentre gli assistiti nei centri diurni e notturni e nelle comunità di recupero dell’Agenzia sono stati 1.700. In totale la proiezione, contando i tossici non schedati, arriva a 25-30mila persone.
Di gran lunga superiore, invece, il numero dei consumatori occasionali. «Si può calcolare, in base alle nostre esperienze, che il loro numero sia oltre dieci volte superiore», rimarca Massimo Canu, presidente dell’Agenzia: «Persone che da anni consumano cocaina di tanto in tanto. E soprattutto giovanissimi, che fanno uso di tutto: canne, droghe sintetiche (Lsd, ketamina, metamfetamina, ecstasy), da un po’ di tempo anche cocaina. I numeri? Basta guardare ai recenti sondaggi nelle scuole».
L’ultimo sondaggio si deve alla Onlus Modavi. Ed è desolante. In Italia fra i giovani dai 14 ai 18 anni, uno su due (51 per cento) dichiara di aver provato almeno una volta l’uso di stupefacenti. Il 70 per cento non ha la più pallida idea dei danni cui va incontro. Fra i bambini di 11 anni il 5 per cento ha confidato di aver fatto uso di cocaina, il 37 per cento di hashish o marijuana. L’effetto dell’uso sempre più precoce di sostanze stupefacenti, ritengono gli esperti, sarà nei prossimi anni l’aumento vertiginoso di patologie psichiatriche legate alla droga. Spesso c’è una stretta correlazione fra la tossicodipendenza del figlio e il genitore tossicodipendente. «Troppi giovani fanno uso quotidiano di droghe - afferma l’assessore alle Politiche educative Laura Marsilio - È necessario lavorare sulla prevenzione e trovare nuovi strumenti di contrasto. Il Comune si impegnerà a diffondere nelle scuole la pratica dello sport, veicolo di valori sani e antidoto all’isolamento dei ragazzi».
Ma ci sono altri fattori di cui tener conto. Negli ultimi anni, sottolinea l’Agenzia, a Roma sta cambiando la geografia della droga. È diminuito il consumo di eroina. I morti per overdose nel 2007 sono stati 83, contro i 130 in media degli anni precedenti. Sale di contro, in tutte le classi sociali, la diffusione di cocaina. Sul mercato un grammo di «neve» costa dai 20 ai 40 euro, praticamente è alla portata di tutti. «Ma se la cocaina produce meno dipendenza fisica dell’eroina, - avverte Canu - tuttavia produce effetti più devastanti a livello psicologico. Inoltre spinge a fare uso di altre droghe nell’arco della giornata. L’eroina è spesso usata per dormire dopo aver assunto cocaina. Il mix è altre volte con alcool e droghe sintetiche». C’è da aggiungere che i morti per overdose sono acclarati, quelli per cocaina (infarto, ictus, eccetera) invece no, restano per lo più ignoti.


L’Agenzia comunale per le tossicodipendenze, quest’anno, ha a disposizione per l’assistenza quasi 7 milioni di euro: 3,3 milioni stanziati dal Comune, e 3,5 stanziati dalla Regione. Dal convegno è emersa la proposta di coinvolgere nella prevenzione del fenomeno droga anche i medici di famiglia. Per essi a settembre dovrebbero partire dei corsi di formazione specifici.

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