RomaPazienti stipati per terra, facce rassegnate al peggio, infermieri che scappano o si coprono la faccia. Il filmato che riprende i malati per terra al San Camillo e che il Corriere della Sera.it manda in rete da martedì ha fatto scalpore.
Tanto da convincere la Procura di Roma ad aprire un fascicolo per indagare su eventuali carenze in tutti i pronto soccorso della capitale. Il fascicolo, aperto dal reggente della procura Giancarlo Capaldo e affidato ai pubblici ministeri Rosalia Affinito ed Elisabetta Ceniccola, contiene uninformativa dei Nas che mercoledì avevano ispezionato il San Camillo e il pronto soccorso dellospedale di Tor Vergata. In quei casi i carabinieri avevano accertato una serie di disfunzioni strutturali che si ripercuotono sullassistenza ai pazienti. Da qui la decisione di estendere gli accertamenti non solo al San Camillo dove, a quanto segnalato da medici, pazienti e dal capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino Montino, i malati vengono curati su materassi in terra, i massaggi cardiaci praticati sul pavimento, mentre le stanze sono sovraffollate di pazienti in barella.
Si difende il personale sanitario del San Camillo. «Non è una situazione dignitosa, il San Camillo è da anni in sofferenza - ci dice uninfermiera -. Con un bacino dutenza troppo grosso e con il Sant Eugenio in perenne ristrutturazione non si vede la via duscita, di più non possiamo fare. Qui ci sono reparti che hanno due letti aggiunti a reparto...».
Chiarisce Ignazio Marino, presidente della Commissione dinchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale: «Si tratta di un sistema fragile, sottoposto a una consunzione preoccupante. È chiaro che una risoluzione va trovata con urgenza e ben vengano gli approfondimenti della Procura, purché non si inneschi un clima di caccia alle streghe che non gioverebbe a nessuno. A mio parere pazienti, medici, infermieri e tecnici sono tutti vittime, in diversa misura, di un sistema in grave difficoltà.
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