Manca poco meno di un mese allinizio del campionato e può apparire perfino banale sottolineare il fatto che Roma e Lazio stiano vivendo momenti che in maniera britannica vengono descritti come «work in progress»: le gambe sono ancora imballate, le tossine non sono state smaltite e, soprattutto, la condizione mentale non è certo quella che regala la stagione ufficiale. Peccato solo che alle romane in questione si siano venuti a creare ulteriori problemi, soprattutto legati a situazioni inerenti il mercato.
La Roma, ad esempio, dopo aver patito la beffa-Mutu, si ritrova a convivere con lannosa questione dellattaccante da portare a Trigoria: da Baptista a Malouda, da Podolsky a Di Michele, i nomi di chi potrebbe sbarcare al «Fulvio Bernardini» sono senza soluzione di continuità. Peccato solo che di una punta abbordabile, a Fiumicino, non se ne sia vista lombra. In compenso, proprio per non farsi mancare nulla, al fianco del sodalizio giallorosso nelle ultime ore è stato scritto pure il nome di Yossi Benayoun, esterno del Liverpool: lisraeliano, 28 anni, ex Manchester City e West Ham, è in vendita e costa circa 10 milioni di euro. Ancora una boutade? Per ora non è dato saperlo, il club va avanti a fari spenti (lo stesso Spalletti in conferenza stampa ha rassicurato i cronisti che il nome buono lui ce lha in mente, ma preferisce non farlo perché salirebbe il prezzo del cartellino) ed è ovvio che cè tutto linteresse da parte dello staff dirigenziale di tenere le bocche cucite. In compenso parlano i tifosi (alla radio), che sognano a occhi aperti ora questo, ora quellaltro genio del football, ma che nel contempo hanno il timore di vivere unennesima campagna acquisti sottotono. Tipo lacquisto del mediocre Suazo, tesserato di Moratti che a Cagliari era il reuccio e che in maglia nerazzurra è risultato un gregario. Scarsezza a parte il ventinovenne attaccante dellHonduras non è comunque gradito a Spalletti, che sè legato al dito il fatto che il giocatore un anno fa sera promesso alla Roma, prima di ripensarci e trasferirsi alla corte di Roberto Mancini. Le uniche certezze, per ora, sono date dal calendario delle prossime amichevoli: mercoledì De Rossi e i suoi fratelli andranno a Il Cairo per affrontare lAl Ahly; quattro giorni dopo saranno a Londra per sfidare il Tottenham; infine, il 14, andranno in Ciociaria per il match con il Frosinone programmato al Matusa.
Non si ride a quattro ganasce sulla sponda giallorossa del Tevere, ma non è che su quella biancoceleste si vivano momenti migliori: ad esempio Claudio Lotito non ha fatto in tempo a dire che il mercato era chiuso che sono scoppiate quasi allunisono la grana-Ledesma e la diatriba-Mutarelli, con questultimo pronto a tuonare sul suo recente passato: «Inizialmente - ha spiegato il centrocampista - figuravo nella lista dei convocati per il ritiro. Poi, a due ore dalla partenza, ho saputo che non sarei partito». Il calciatore, che afferma di aver saputo la verità «il giorno stesso della partenza dopo aver inseguito Lotito per Roma» e di essere venuto a conoscenza (dal presidente) che «la motivazione era legata a problemi di spogliatoio e qualcuno si era opposto alla mia presenza in ritiro», ha inoltre aggiunto, con una vena damarezza: «Lotito mi aveva assicurato che avrei raggiunto i compagni ad Auronzo, ma non si è fatto neanche sentire. Così, dopo lennesima promessa disattesa, ho deciso che avrei detto la mia alla fine del ritiro e ho avviato una procedura durgenza alla Lega per la rescissione del contratto». La delusione maggiore per Mutarelli è per la mancanza di comunicazione con Delio Rossi: «Tecnicamente è un buon allenatore ma, umanamente, sono rimasto deluso dal fatto che non mi abbia fatto neanche una telefonata, visto che in campo avevo sempre dato tutto e che minseguiva per farmi giocare, anche quando non stavo bene». E Ledesma? Come Stendardo è nel mirino dellInter ed è solleticato dallidea di provare una nuova esperienza, per giunta con un club ricco e che fa la Champions League. In più, è infastidito da certi atteggiamenti: «Quando ho scelto la Lazio ho rinunciato a ingaggi più alti perchè volevo giocare qui. Sapevo che cera un tetto sugli stipendi e lho accettato. Ho visto però che questo limite è stato superato e visto che il mister e la società mi stimano è normale che anche io chieda qualcosa di più». A questo punto ne deriverà, per il gestore di Formello, il bisogno di ritornare sul mercato al fine di offrire una Lazio competitiva al tecnico di Rimini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.