«Roma mi discrimina Niente scomunica per i sacerdoti cinesi»

L'arcivescovo Emmanuel Milingo ieri ha protestato contro il Vaticano per il diverso trattamento da lui ricevuto con la scomunica rispetto ai vescovi patriottici cinesi e - a suo dire - i vescovi cattolici polacchi nazionali, «che sono stati consacrati in due cerimonie separate il 30 novembre e non sono stati scomunicati per aver ordinato vescovi senza un mandato papale». Milingo sostiene in una nota, diffusa in Italia dal prete sposato Giuseppe Serrone, di essere discriminato dalla Santa Sede per ragioni razziali. «Il Vaticano mi ha scomunicato il 26 settembre - afferma Milingo -, due giorni dopo che ho consacrato quattro uomini sposati come vescovi, perché provengo da un povero paese dell'Africa. Ma quest'anno in Cina sono stati consacrati tre vescovi senza un mandato e senza ricevere scomunica. Anche la Chiesa cattolica nazionale polacca ha ordinato quattro vescovi sposati e non ha ricevuto scomuniche». «Questo è un trattamento ingiusto - protesta l'ex arcivescovo di Lusaka - ed è motivato da distinzioni razziali. Il Vaticano discrimina dal punto di vista razziale ed economico».

Milingo si prepara intanto alla nuova convention del suo movimento «Married Priests Now» che si svolgerà a Parsippany, New Jersey dall'8 al 10 dicembre. Ha già annunciato che in quell'occasione ordinerà al sacerdozio tre uomini sposati, rinnovando così la sua sfida alla Santa Sede.

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